1. Perversioni famigliari


    Data: 11/12/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: Pensieri_Osceni, Fonte: RaccontiMilu

    ... confessò che arrivò a pensare ad una fuga ed addirittura al suicidio. Le cose poi fortunatamente cambiarono, se non tanto nel comportamento di zio, rimasto rigido e tendente all’autoritario, lo fecero nel modo di porsi di zia che, superati i trent’anni, si decise a non far più permettere agli ormai anziani genitori e al marito di trattarla come una donna-schiava, sottomessa e obbediente al marito-padrone.
    
    Quando i loro due figli arrivarono all’età scolastica zia poté avere più tempo per dedicarsi a se stessa. Trovò un lavoro part-time come commessa in un centro commerciale, si iscrisse in palestra e un paio di sere al mese andava in pizzeria con le amiche. Niente di scandaloso dopotutto, e zio Dario infatti non oppose nessuna difficoltà né impose alcuna proibizione. Si limitò solo a qualche innocuo brontolio.
    
    Iniziò poi l’era dei telefonini e prendemmo così a tenerci in contatto quotidianamente attraverso i messaggini; venne quella dei Social e zia si comprò un portatile, si iscrisse a Facebook e i nostri colloqui si intensificarono.
    
    Passavo molto tempo in chat con lei e un po’ alla volta arrivammo a confidarci cose che non avremmo detto ad altri, lei ad esempio mi confessò del suo periodo buio e del pensiero di farla finita. Entrammo in piena sintonia e simpaticamente iniziammo anche a liberare i nostri dialoghi dalla ingessatura dei ruoli. Inconsciamente fummo portati a non considerarci più tanto come zia e nipote quanto come due amici quasi coetanei, ...
    ... nonostante i sette anni di differenza.
    
    Approfittando dell’estrema libertà e franchezza con cui portavamo avanti il nostro rapporto cominciammo a parlare di sesso. Le raccontavo le mie esperienze e la tenevo informata sulle storie più o meno serie che stavo vivendo con la ragazzina di turno, mentre lei non poteva che limitarsi a raccontare della propria striminzita vita sessuale, assai povera di nutrimento e passione, mortificata da un marito che si &egrave limitato al compiere un dovere mettendola incinta due volte, giusto per assicurarsi una discendenza, e che andava ormai sempre più in là con gli anni mentre lei mi confessò che essendo ancora giovane aveva bisogno di viverla la propria sessualità; di liberare quella legittima voglia purtroppo sempre repressa.
    
    A questi suoi sfoghi io cercavo di rispondere buttandola sulla battuta, per alleggerire il peso di quella sofferenza che, notavo, la faceva ingiustamente sfiorire ma altre volte non trattenevo la contrarietà per l’ingiustizia che una così bella e giovane donna doveva subire.
    
    Fu durante uno di quei momenti di rabbia che le confessai di tutte le seghe che mi tirai e tutte le sborrate che, dagli undici anni in poi, liberai pensando ossessivamente a lei. Zia accennò un sorriso sul volto tirato dalla tristezza, un sorriso bonario e un po’ imbarazzato. Di certo aveva capito fin da subito che la sua venuta in famiglia aveva turbato i miei pensieri nel delicato passaggio dalla fanciullezza alla preadolescenza, ma si trovò ...
«1234...27»