1. Passione ed Ossessione - 2°parte


    Data: 26/11/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Istanbul, Fonte: EroticiRacconti

    ... equivalevano a piccole scariche elettriche, tanto mi dimenai a destra e sinistra. Mentre la guardavo, la mia mente fu catturata da pensieri spinti. Immaginai quelle mani in ben altri posti del mio corpo: scorrere lungo le mie grandi labbra, picchiettare il mio clitoride, solleticare il mio interno coscia, i miei piedi.
    
    La breve tortura terminò. Ansimai per riprendere fiato.
    
    “Due conto una! Non è giusto, siete due prepotenti!” li apostrofai, mentre ancora terminavo di ridacchiare.
    
    “Oh, povera piccolina!” mi prese in giro Dom.
    
    “Ah, Amber, sei qui da sola?” chiese poi a lei.
    
    “In effetti sì…perché?” replicò lei.
    
    “Potresti unirti a noi per cena. Ah, Ele” rivolto ora a me “avrei chiamato anche Matteo…è un problema?”
    
    “No, figurati” risposi in tono neutrale “Amber, che ne dici?” chiesi poi.
    
    “Vi ringrazio! Certo, volentieri!” accettò lei con un sorriso.
    
    “Perfetto, mi fa piacere! A stasera, quindi!” esclamò Dom. Pareva entusiasta della cosa. Non riuscivo a capire cosa gli passasse per la mente.
    
    “Grazie ancora! Ciao Ele! A più tardi!” mi salutò, sfiorandomi ancora una volta sul fianco scoperto. Mi sorrise, ammiccando. Io ricambiai e la guardai mentre si allontanava. Mi resi conto di non riuscire a smettere di farlo.
    
    “Ele! Ohi?! Ci sei?”
    
    Ripiombai nella realtà.
    
    “Eh?! Scusami caro… dicevi?” chiesi.
    
    “Non dicevo nulla. Eri come in trance. Non sarà che ti piace quella ragazza, vero?” chiese con tono ironico.
    
    “Che!? Ma che dici?” risposi di ...
    ... getto. Forse troppo.
    
    “Ehi calma… che ti succede? Io scherzavo… i tuoi occhi erano come rapiti, mentre la osservavi”.
    
    “No, no, ti sbagli” tagliai corto. Poi cambiai tono. Sorrisi e lo squadrai da capo a piedi.
    
    “Solamente tu mi fai quest’effetto” gli sussurrai all’orecchio.
    
    “Sicura?” disse, adeguando il tono di voce al mio.
    
    “Ma certo, cucciolo. Che ne dici di tornare in camera? Potrei dimostrartelo in vari modi” lo provocai, tastando il lento lievitare del suo affare, in fase di alzabandiera.
    
    “Mmm… sei vorace, bambina mia!” esclamò lui a bassa voce.
    
    Ci prendemmo per mano e tornammo nella nostra stanza. Facemmo l’amore, iniziando dall’ascensore, dove consumammo i preliminari. Una volta giunti in camera, ci spogliammo di quel poco che avevamo e unimmo i nostri corpi in un dolce rapporto sessuale, seguito da un secondo nella doccia, dove lui mi masturbò da dietro. Utilizzo le dita per solleticarmi il clitoride e penetrarmi la vagina, mentre mi divorava il collo di baci e piccoli morsi. Quando l’orgasmo mi raggiunse, ebbi uno spasmo tale da farmi perdere l’equilibrio. Mi lasciai andare a peso morto, non appena certa che Dom mi stesse sorreggendo. Inarcai le piante dei piedi e diedi voce al mio piacere con un grido liberatorio.
    
    Uscii per prima dalla doccia, lasciandolo a terminare la sua. Tornai nella stanza e mi sedetti sul letto. Me resi conto, in quel momento, che i miei pensieri erano rivolti ad Amber, a quanto successo nel pomeriggio. Un drink assieme, due ...
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