1. autoanalisi


    Data: 11/01/2018, Categorie: Erotici Racconti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... questa: io sono felice così? A fare sesso senza legami? Una scopata e via é davvero l’unico modo in cui intendo continuare?
    
    Intendiamoci, non mi sto lamentando. &egrave spesso gratificante sentire il tizio X dire che la storia con la sua tipa non é più come prima e pensare che almeno io non ho un simile problema. (Sarò stronzo ma sono onesto: mai sopportati quelli che si vantano di avere la tipa, postano migliaia di foto sui social, la tirano in causa ogni tre per due, mollano gli amici e poi lo prendono dove dico io, metaforicamente).
    
    Il problema é che quelle situazioni non sono tutte così. Ci sono anche le cose belle. E se avere una ragazza non ti rende improvvisamente tutto più semplice o non ti permette di far comparire miracolosamente i soldi per arrivare a fine mese, sicuramente ti da un motivo per agire.
    
    Io mi sono spesso detto che é una prigione.
    
    Casa, lavoro, famiglia… La santa trinità, che santa non é affatto, a ben guardare. Fa schifo!
    
    &egrave tutto uno schifo. La casa diviene un mostro capace di succhiarti tempo e risorse in modo allucinante, il lavoro é una catena, una palla al piede che ci portiamo dietro tutta la vita raccontandoci che non c’é altro modo (probabilmente non c’é ma poco ma sicuro nessuno di noi verrà mai ricordato se non da pochi per i compiti da lui assolti con abnegazione in tutta una vita di doveri). La famiglia… la famiglia all’inizio é perfetta. Moglie e flgli. E forse per un po’ funziona anche. Ma poi, iniziano i problemi. ...
    ... Le coppie litigano, i figli disubbediscono. Piuttosto che ammette la verità e andarcene preferiamo raccontarci che dobbiamo restare, tenere botta, anche quando tutto sembra andare completamente a puttane.
    
    Così ci barrichiamo nella nostra personale prigione, scegliendo una vita di stenti per salvare poche traballanti false certezze.
    
    NO!
    
    No, cazzo! Ecco cosa mi dicevo. Non esiste che io viva una vita simile. NON ESISTE, porcaputtana!
    
    Ma, ed é questo il brutto. Vedere gli altri viverla, sapere che sarai sempre l’escluso, che gli altri vanno avanti e tu no é davvero una mazzata a volte.
    
    L’orgoglio mi ha aiutato a tenere botta. E per cosa?
    
    Sono ancora e sempre qua. Almeno riuscissi a cambiarla un po’ questa situazione del cazzo.
    
    Ed é li che il dubbio avanza e mi tenta.
    
    Parla di amori mai finiti, di possibilità ancora aperte. Anche quando so bene che non é così. E anche se lo fosse, non sono certo di volerle cogliere, queste cosiddette “occasioni”.
    
    Per cosa poi? Una vita come gli altri?
    
    Ma il peso di essere unico, la gravità del giudizio degli altri che ti spappola al suolo, é una sensazione atroce.
    
    Ad esso si aggiunge la rabbia per la loro incomprensione, la loro continua arroganza. Forti del loro numero, si scagliano su di me come eserciti su una fortezza.
    
    Cedere sarebbe bello, a volte. Sarebbe stupendo.
    
    Ma poi? Ammettiamo che io segua la strada.
    
    Famiglia e lavoro. E poi? &egrave questa la fine?
    
    Ed é qui che ritorna ciò che pensai a suo ...