1. autoanalisi


    Data: 11/01/2018, Categorie: Erotici Racconti Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... ripresa.
    
    Ma da solo non sarebbe mai bastato.
    
    Oh, ovviamente la mia attività sessuale in tutto questo non era mai cessata ma ormai era divenuta mera rivalsa verso quelle persone che avevano preferito altri a me.
    
    Mi dicevo: “Se loro si prenderanno il mio cuore, io avrò tutto il resto. Se loro avranno l’amore e la felicità, io avrò l’appagamento. Se loro intendono abbandonarmi, io affogherò il loro ricordo nell’esistenza più goduriosa possibile!”.
    
    E volete saperla una cosa? Per un po’ fu davvero così.
    
    Poi incontrai C. ne avevo parlato nel mio racconto.
    
    Svolgeva una professione che forse molti, anzi troppi tendono a giudicare e lo faceva per un fine nobile.
    
    Apprezzavo tanto le parole che ci scambiammo la prima volta che la vidi quanto i baci e le sensazioni che ci regalammo vicendevolmente nei successivi minuti. Per diverso tempo avevo cercato qualcosa che lei pareva avere. Ma, come giustamente capirete, i nostri incontri erano quello che erano. Poco tempo, attimi di felicità strappati a un’esistenza inaridita dalla disillusione. Una fenditura nella realtà che ci proiettava in un tempo e uno spazio in cui il resto spariva e l’esistenza assumeva un tono diverso.
    
    C. l’aveva giustamente definito un mondo parallelo.
    
    Non avrei saputo trovare espressione più indicata.
    
    Ma mentre sentivo il suo corpo contro il mio e il mio dentro il suo, non potevo fare a meno di pensare che sarebbe finita, non importava quanto lo facevo durare.
    
    Non appena fossi ...
    ... venuto, il nostro mondo parallelo avrebbe preso a sgretolarsi, nuovamente invaso da una realtà in cui io ero solo, forse non per scelta ma fondamentalmente solo. (A C. &egrave dedicato il mio racconto “Dopo”).
    
    Ora…
    
    Sicuramente dopo questo intro credo ora di poter affrontare il motivo per cui mi sono messo a scrivere questa narrazione decisamente non conforme alle mie solite produzioni.
    
    Lo so, forse vi aspettavate qualcosa tipo un racconto dei bei tempi andati, eh? Magari il proseguimento del racconto “India”, o che continuassi con l’ultima avventura del mio alter-ego Blade.
    
    Magari alcuni di voi speravano segretamente in un epilogo di Into the White (e non sarete delusi, prometto!).
    
    Purtroppo però, oggi é tempo di un racconto-confessione serio. Qualcosa di realistico.
    
    Perché? Perché spesso sorgono i dubbi. E se é vero che il dubbio é utile perché permette di analizzare le situazioni, é anche vero che é snervante continuare a fronteggiarlo.
    
    Allora, credo sia ora di uno sfogo.
    
    Tempo fa ho fatto il miglior sesso della mia vita. La miglior copula della mia esistenza, l’accoppiamento definitivo, l’amplesso divino, la scopata celestiale, insomma, un’esperienza fantastica che, onestamente auguro a tutti quanti voi, anche solo perché possiate capire. Ma, terminato tale supremo amplesso e tornato alla mia abitazione, mi capitò di ricadere nel dubbio. L’abisso amletico che m’inghiottiva a più riprese, come un Triangolo delle Bermuda.
    
    Essenzialmente la questione é ...