1. Padroni e schiave - cap. 3 - Chicca e Carmen


    Data: 22/11/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    ... imponente, formosa, in carne, fianchi larghi, carnagione tendente allo scuro, soprattutto quando era abbronzata. Piedi grandi e curati, seno enorme e sodo, capelli lunghi castani. Alta, molto alta per essere una donna, centoottanta centimetri senza tacchi, occhi nocciola, robusta, circa ottanta chili, larga di fianchi e morbida, non era atletica.
    
    Marco aveva capito che era una donna passionale ed indipendente, ma estroversa, esuberante, volitiva.
    
    L’aveva appena conosciuta in un negozio di scarpe mentre le commesse servivano entrambi, Carmen aveva un piede grande e non era facile trovarle la scarpa giusta, lei gli aveva chiesto consiglio e lui si era prestato di buon grado, quella donna, grande e grossa, aveva eccitato immediatamente la sua fantasia. L’aveva invitata a pranzo. Il pranzo era stato buono e piacevole, Carmen come era ovvio, vista la sua stazza, era una buona forchetta.
    
    - Amo troppo mio marito per tradirlo. – Carmen non sapeva bene come si era arrivati a parlare di sesso, ma rispondeva con molta naturalezza, senza nessuna inibizione.
    
    - Può continuare ad amarlo e fare sesso. Con chi le piace, s’intende. –
    
    - Lei ci riesce? – Si davano del lei.
    
    - Benissimo – rispose Marco prontamente e sussurrando parole di fuoco. - Anche perché a me piace fottere, strapazzare, punire, umiliare, portare le donne in uno stato di perenne eccitazione, far vivere loro esperienze fuori dal comune, indimenticabili. Segnarle. –
    
    Lei avvampò scandalizzata e allo stesso ...
    ... tempo senti la lussuria montare, quelle parole erano andate tutte a segno. Erano tanti anni che non si sentiva ribollire.
    
    - Lei è molto esplicito – rispose Carmen.
    
    - Sì. – Lasciò passare qualche attimo e poi aggiunse – perché ti voglio, esattamente come ho detto e ti voglio fare esattamente quello che ho detto. – Era passato al tu.
    
    Lei lo guardò negli occhi, erano freddi e decisi, non resse lo sguardo e ritornò a guardare il suo piatto.
    
    - Una specie di cinquanta… - La sua esperienza, sole letture, era quella.
    
    Ma lui non aveva voglia di stare a spiegare. – Possiamo anche dire così. – Stavolta poggiò la mano sulla coscia con segno di possesso e strinse per farglielo capire.
    
    Lei non si sottrasse, arrossì ancora. – Saresti discreto – balbettò.
    
    - Non vedo perché non dovrei esserlo – rispose lui sicuro, - ti prenderò in tutti i modi che voglio, ma nessuno saprà mai niente e con me sarai al sicuro. Totalmente. – Lo disse mentre la sua mano risaliva sulla coscia e la palpava indecentemente. Anche da sopra la gonna sentiva quanto era morbida e calda. Lei stava ribollendo.
    
    - Mi farai male, mi umilierai, soffrirò, mi tratterai come una puttana… -
    
    Lui si girò verso di lei continuando a tenere d’occhio la sala e infilò la mano tra le sue cosce.
    
    - Sì, - disse stringendo la mano nell’interno caldo e morbido della sua coscia. – Ti strapazzerò e ti farò anche male a volte, ma mi implorerai di farti godere. Ti umilierò e godrò delle tue ansie, dei tuoi turbamenti ed ...
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