1. i suoi piedi 2 parte


    Data: 02/11/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Erotici Racconti Gay / Bisex Autore: Dulcimer, Fonte: RaccontiMilu

    ... da parte mia preferivo così. Il sabato pomeriggio la casa dei miei genitori che si trovava dalle parti di piazzale Lagosta al quartiere Isola, era occupata unicamente dalla domestica di colore al servizio della mia famiglia da più di trenta anni. I miei tutti i fini settimana, si trasferivano a Monticello in un altro appartamento situato all’interno di un villaggio controllato da guardie armate per motivi di sicurezza. In realtà si trattava di un club per golfisti. Le ville sorgevano direttamente sui campi da golf. Quando ero ragazzo odiavo quel posto, era come essere prigionieri dei propri stessi soldi. Michelle, la domestica cinquantenne di origine nigeriane, era entrata nella nostra casa poco più che ragazzina, e devo ammetterlo, poche donne mi avevano fatto godere come lei, certamente non mia moglie. Quando sedicenne vidi cosa era in grado di fare con quei suoi piedi color ebano, la mia vita subì una trasformazione totale. Mio padre, che era un famoso giornalista più volte direttore di importanti testate, se la teneva ben stretta anche adesso che attempata, aveva un po perso le fantastiche doti da contorsionista che naturalmente possedeva. La chiamai e le ordinai di preparasi al mio arrivo, anche quel sabato il suo grosso culo si sarebbe seduto sulla mia faccia, mentre i suoi piedi prensili avrebbero cinto d’assedio il mio imperiale membro. Impazzivo per quei forti odori acri che le sue parti intime sprigionavano. I piedi realmente prensili e caldissimi, avrebbero ...
    ... eccitato un morto. Non usava mai le mani, non glielo permettevo. Il suo grosso sedere nero sembrava poter contenere l’intera Africa ed io ero felice di poterlo penetrare. Infine rimanendo inginocchiata e facendo unicamente uso della sua larga lingua rosa, lavava via dal mio corpo ogni umore aggiunto. Il corpo color ebano, liscio e levigato di Michelle, era una delle cose più naturali e sane di cui in vita mia avessi fatto uso. Anche mia madre l’adorava, di certo sapeva che il marito se la faceva con regolarità da più di trent’anni, ma del resto lei era consapevole di non essere in grado di produrre lo stesso servizio che esplicava la domestica. Mi addormentai come un bambino sul seno caldo, sodo e prosperoso della donna. Quella notte sognai di baciare i piedi di Luca che mi sorrideva languidamente sdraiato su un divanetto dalla foggia antica. Lo sognai agghindato come una dama del settecento e solo i piedi me li ricordo nudi e bianchissimi.
    
    Quando giunsi al numero civico indicatomi da Luca una crescente eccitazione cominciò a salire dal mio basso ventre, dovevo controllarmi, assolutamente frenare le basse pulsioni che tanto danno mi avevano prodotto in passato. La voce di Luca, filtrata dal citofono, mi invitò a salire al primo piano, dove avrei trovato la porta socchiusa. Il cuore mi batteva forte, non avevo mai provato queste sensazioni neppure da adolescente, non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo. Si sentiva musica provenire dall’appartamento, la riconobbi ...