1. i suoi piedi 2 parte


    Data: 02/11/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Erotici Racconti Gay / Bisex Autore: Dulcimer, Fonte: RaccontiMilu

    Era un ragazzo veramente a modo, di animo gentile, e dote rara, sapeva veramente ascoltare le altre persone. Quando lo vidi per la prima volta mi trovavo in un bar del centro di Milano, dove si stava celebrando la festa di laurea della mia cara amica Marta. Il giovane attrasse la mia attenzione, doveva a vere all’incirca 22, 23 anni, ma mi affascinarono immediatamente la delicatezza quasi femminile dei suoi lineamenti, il modo discreto con cui riusciva a dialogare con più persone contemporaneamente, con garbo inusuale per un ragazzo tanto giovane. Sembrava evidente, o poteva essere solo un’impressione che tutto ciò derivasse da una qualche esperienza lavorativa o da chissà quale educazione ricevuta. Più lo osservavo e maggiore diventava l’attrazione che provavo nei suoi confronti. Certamente non era un gay. Eppure una forte femminilità trapelava da ogni suo atto. Mai prima di allora mi ero sentito tanto attratto da una persona appartenente al mio medesimo sesso, era la prima volta e questo mi turbava. Marta mi toccò una mano > Quella domanda aggiunse un ulteriore carico di disagio alla mia già precaria situazione, se Marta si era accorta del mio interesse per il giovane, probabilmente molte altre persone presenti nel locale avevano notato il medesimo particolare. > Questo particolare mi incuriosì e mentre continuavo ad osservare il ragazzo chiesi: > Marta sorrideva mentre io parlavo, l’avevo notato perché la smania di sapere mi aveva spinto a volgere lo sguardo verso di lei. ...
    ... Finalmente rispose e già i suoi occhi esprimevano tutto: Giocando sulla comune conoscenza, convinsi il commesso a seguirmi in un bar della vicina piazza Diaz che ricordavo essere dotato di tavoli con separ&egrave, garanzia di una discreta intimità. Parlando di Marta l’ora di pausa passò in fretta. Io da parte mia, rimarcai come la donna avesse una sessualità molto marcata, tacendo la sua reale depravazione. In realtà Marta era una laida usa ad accoppiarsi con tre maschi per volta che paradossalmente non erano sufficienti a soddisfarla, cosa che peraltro io non mi sentivo di condannare. Ma quando Luca candidamente mi disse che dai piedi della donna si comprendeva tutta la profonda sensualità che la pervadeva, non fui più in grado di controllarmi. Sfilai il piede destro dalla Barrows di cuoio grasso, doveva essere veramente caldo e umido e lo spinsi sotto il tavolo in direzione del pube del ragazzo. Luca non mostrò stupore e nemmeno tentò di ritrarsi, come avevo temuto, ma anzi allargò ancor più le gambe come gesto di assenso e infine un sorriso compiaciuto percorse il suo bel viso. Lo riaccompagnai a lavoro ma ci demmo appuntamento per l’indomani al suo appartamento, un monolocale di corso Garibaldi.
    
    Ormai era pomeriggio, mia moglie era partita per il weekend in compagnia delle sue amiche, un’accozzaglia di zitelle frigide. Andavano spesso a San Remo in Liguria, a casa di una di loro, credo che si chiamasse Luisa, una ex indossatrice che ora si occupava di gatti randagi. Io ...
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