1. i suoi piedi 2 parte


    Data: 02/11/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Erotici Racconti Gay / Bisex Autore: Dulcimer, Fonte: RaccontiMilu

    ... sua saliva acida e impastata dall’eccitazione. In tutta questa situazione mai Luca aveva toccato il mio cazzo neppure con un dito della mano e questo mi aveva reso felice. Quel giorno fu l’inizio del periodo più bello della mia vita, dove Luca ai miei occhi era diventato ‘Duchessa’, così lo chiamavo nell’intimità. Era la mia bambola in carne e ossa volontariamente sottomessa alle mie voglie. Compravo per lui raffinati completi di intimo femminile, calze in nylon e scarpe di ogni foggia. Parrucche differenti ogni settimana servivano a stimolare la mia fantasia malata sempre alla ricerca di nuove emozioni. Un sogno, un sogno che sembrava realtà. Tutto tra noi passava attraverso i piedi. Normalmente ci sdraiavamo sul letto uno in fronte all’altro e in quella posizione ci masturbavamo a vicenda, lui usando ambedue i suoi deliziosi piedi mentre io afferravo il suo minuscolo membro tra l’alluce e il dito successivo del piede destro, mentre con l’alluce del sinistro spingevo sull’ano, talvolta penetrandolo. Godevo nel vedere quella schiuma bianca tracimare da quel cazzo più simile a un grosso clitoride che a un vero fallo. Ormai consideravo il ragazzo un’entità asessuata di mia proprietà, e purtroppo sempre più cupamente emergeva il lato oscuro, quella voglia che temevo di confessare: Volevo penetrare ‘Duchessa’, dovevo penetrarla. Feci l’errore di non parlarne, e intanto, il desiderio continuava a crescere. Un sabato pomeriggio avevo ordinato a Luca di indossare una splendida ...
    ... guepierre bordeaux orlata di pizzo che io stesso avevo acquistato da Luti in corso Buenos Aires. Sdraiato sul letto sbandierava quelle sue splendide gambe fasciate di nylon nero e mi sorrideva di sbieco con gli occhi ridotti a due fessure azzurre. La parrucca bionda riccia e lo sguardo languido mi riportavano alla mente vecchie fotografie che avevo visto in passato di Marlene Detrich, la diva tedesca. Quei piedi che svolazzavano a pochi centimetri dal mio naso, capite, &egrave stato troppo. Mi alzai dal bordo del letto dove ero seduto e Luca poté vedere, ammirato, l’eccezionale erezione a cui il mio cazzo era soggetto. Avvicinai l’asta turgida al suo volto cosicché potesse aspirarne gli effluvi che emanava. ‘Duchessa’ chiuse gli occhi trasognata, e il confine tacitamente condiviso, svanì come neve al sole. Il demone che periodicamente emerge in me, prese il sopravvento. Il demone mi ordina: Cerca e distruggi! Io non posso che eseguire. In un batter di ciglia gli fui addosso, lo immobilizzai, tenendogli le braccia bloccate dietro alla schiena e immediatamente senza riguardo alcuno puntai il mio grosso membro turgido sull’ano di quel disgraziato. Lui piangeva, si dimenava, implorava. Ma nulla ormai mi avrebbe potuto fermare, continuavo a spingere il fallo tra quelle piccole chiappe tremolanti e bianchissime. Un rivolo di sangue cominciò a scorrere lungo la coscia destra, ma neppure quella vista bastò a placare il demone, perché sia chiaro, non ero io che violentava ‘Duchessa’! ...