1. Jus primae noctis


    Data: 31/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Incesti Autore: Guzzon59, Fonte: RaccontiMilu

    ... immaginandola nel suo gineceo di troie.
    
    Era in ogni caso disperato perché cosciente che primo o poi avrebbe dovuto deciderne il suo destino, anche per allontanare i sospetti circa i reali interessi che nutriva verso di lei, che non erano sicuramente casti come quelli di un padre affettuoso.
    
    In lui si agitava il fuoco di un vulcano, di un amante, proteso verso quel giglio di sensualità, desiderata come l’aria che respirava.
    
    In quel momento la stava fissando intensamente, mentre si accarezzava i seni prosperosi, facendosi colare l’acqua in mezzo. Seguiva quei rivoli scorrere lungo il ventre piatto, fino a perdersi in quel sublime triangolo vellutato. I glutei erano candidi e rotondi. Era impossibile resistere a quell’uragano d’emozioni.
    
    Ogni istante era caratterizzato da una fantasia impregnata di lussuria, che guidava i movimenti frenetici della mano, mentre saldamente impugnava la verga rigida. Il gesto aumentava in modo esponenziale, gradatamente, man mano che la mente si stordiva della bellezza di quella ninfa celestiale, che si offriva generosamente al suo sguardo predatore.
    
    Il conte, all’apice del godimento, contorse il corpo, piegandosi su se stesso, e liberando infine il suo impeto estremo; finalmente il cazzo poté esplodere in un orgasmo ormai incontenibile.
    
    Sparse nelle mani lo sperma del desiderio incestuoso, che usciva copioso e a spruzzi.
    
    Gertrude era diventata un’attrazione fatale ed ossessiva, che, nei suoi pensieri, si rifletteva come un ...
    ... eco cacofonico; un nome che solo a pronunciarlo gli accendeva i sensi, producendogli quello entusiasmo idilliaco.
    
    Il Conte Ferdinando, si svegliò alcuni minuti dopo, in estasi, disteso a terra. La sua mente era ancora confusa e sconvolta dall’orgasmo che si era procurato poco prima, mentre spiava sua figlia nuda, intenta a farsi il bagno.
    
    Raggiunse lo studio.
    
    Nel momento in cui chiuse l’apertura segreta, sentì un forte brusio provenire da dietro la porta. Poi qualcuno stava già bussando in modo energico.
    
    ‘Avanti!
    
    La porta si aprì e apparve nuovamente la faccia sconvolta del gran siniscalco di corte.
    
    ‘Signore la prego di perdonarmi!
    
    ‘Ti avevo dato un ordine! Per Giove!
    
    ‘E’ vero mio signore! Ma i fatti si sono aggravati! Il figlio del maniscalco ha minacciato di uccidersi! Una gran folla si sta radunando davanti al palazzo!
    
    ‘Che Dio lo perdoni per le sue intenzioni malsane! E io che centro?
    
    ‘Il padre insiste! La prego lo ricevi! Così le acque si calmeranno! Spero!
    
    ‘Va bene! Lo riceverò tra un’ora, nella sala del trono!
    
    Un’ora dopo.
    
    Il maniscalco passeggiava nervoso davanti al grosso portone di quercia, oltre il quale c’era la Sala del Trono. Era impaziente di parlare con sua Eccellenza il Conte Ferdinando.
    
    Ad un tratto si odono alcuni scatti metallici, erano i cardini del grosso portale che si aprivano cigolando.
    
    Mastro Artemio Pellecane si destò da quel rumore, osservando le due grossi ante di quercia parallele che si spalancano ...
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