1. storie di una vita4


    Data: 08/01/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: robertino48, Fonte: RaccontiMilu

    ... disarmantemente in esposizione, si è tirata su mutande e collant, si è passata una mano sulla fica e sul culo: ‘sono meno bagnata di quanto credevo, però, temevo che puzzasse di più, senti’ e mi ha teso la mano umida ed io ho annusato, poi siamo saliti in macchina e siamo partiti: ‘ per fortuna non è passato nessuno, che figura avrei fatto, dovevo aspettarmelo, ne ho fatti anch’io di scherzi, doveva capitare anche a me, poteva andare peggio’ (in effetti aveva partecipato all’organizzazione di qualche scherzo a danno di colleghi, uno dei quali era stato di cattivo gusto). Quando siamo arrivati a casa mia, prima di scendere, mi ha fatto giurare e spergiurare che non l’ avrei mai tradita e che la terribile pisciata sarebbe rimasta un segreto tra noi due e così è stato, ne abbiamo riparlato a distanza di tempo e ci ha riso sopra.
    
    Di frutti diuretici nel corso di alcuni anni ne ho preparati solo quattro, uno ha fatto l’ effetto descritto, uno è andato disperso,un altro è stato diviso tra più persone ed ha avuto un effetto limitato, l’ ultimo ha colpito un’altra collega.
    
    Quarantenne pimpante, abita dall’ altra parte della città e, molto sportiva viene al lavoro in motocicletta ( ha una due e cinquanta, credo), calzoni di pelle e giubbetto attillati, stivaletti, guanti e casco rosso. Prima di andar via una sera di dicembre, verso le sei e mezza, ha mangiato la fatidica arancia (non sapeva del rischio, visto che dell’altra arancia non si era mai fatta menzione), ha cazzeggiato ...
    ... un po’ nel reparto ed è scesa; io sono sceso con lei, volevo vedere , se possibile, il risultato. Si è messa il casco, mi ha salutato, ha inforcato la moto e, lentamente, è partita. Ho pensato: ‘se rimane imbottigliata nel traffico con le cosce aperte e le scappa sarà da ridere’ e mi sono avviato verso casa. La strada era molto trafficata, le macchine, addossate, a volte quasi ferme, si muovevano a piccoli scatti, tutti i negozi erano particolarmente illuminati per il Natale; fatti cinque o seicento metri l’ho vista: era scesa dalla moto, piegata in avanti, con le mani giunte sulla fica, strette fra le cosce serrate, ed una macchia scura che si andava allargando, dal culo in giù, fino agli stivaletti in cui entravano le estremità dei calzoni di pelle beige, credo che si stesse pisciando fin dentro le scarpe; aveva resistito meno dell’ altra, doveva avere la vescica già molto piena ( in effetti in ospedale va raramente a pisciare dicendo che il cesso dei medici non la ispira, la capisco, e che lei ha una lunga autonomia e la tiene bene). Non mi sono avvicinato, mi sono goduto la scena a distanza moderata, tanto da vedere senza essere visto. Per due giorni non è venuta al lavoro,motivi di salute, poi è tornata di umore nerissimo, io non ho detto niente, non avevo visto e non sapevo niente, lei non ha parlato, ma si era già sparsa la voce che se l’era fatta sotto in circostanze non chiare; quando sono sceso per rientrare la sua moto era là, il sellino di pelle chiara aveva una ...
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