1. storie di una vita4


    Data: 08/01/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: robertino48, Fonte: RaccontiMilu

    ... effetto lungo il tragitto che risultava quella sera trafficato, con immani sforzi, che poi ci ha raccontato, è riuscito a raggiungere casa, ma solo il giardino condominiale dove ha infilato il cazzo in una siepe ed ha incominciato una pisciata infinita, con altri condomini che entravano ed uscivano e non capivano che ci facesse il dottore attaccato alla siepe.
    
    Un’altra sera la vittima designata è stato un collega anziano che era venuto ad una cena in campagna in compagnia della moglie che, come a ‘Scherzi a parte’ fu complice; solo che non fidandosi gli esecutori materiale o non essendo ben coordinati a fine cena in dolci e liquore sono state propinate tre fiale di diuretico e cinquanta gocce di lassativo: i venti chilometri che separavano il cascinale dalla città sono stati per lui infiniti, credo che si sia fermato almeno dieci volte, con la moglie che, quasi quasi, se la faceva sotto anche lei dal ridere.
    
    Io qualche volta ho usato un metodo diverso: l’ addetta della cucina lascia un cesto di frutti a disposizione dei medici: mele, arance, ecc. a seconda della stagione. Le arance sono ottime per essere inoculate col diuretico, basta una siringa ed un ago sottile che non lascia tracce ed un’ arancia innocente può diventare una bomba pisciatoria; sono soprattutto le colleghe che attingono al cesto e, spesso prima di andarsene a casa. Una sera avevo lasciato in bella mostra un’ arancia diuretizzata e guardavo distrattamente che succedeva, è giunta una collega, giovane ...
    ... ma non giovanissima, madre di famiglia ( marito e due figli piccoli), molto spigliata, priva di pruderie; ha chiesto: ‘qualcuno vuole l’arancia? è l’ultima’, non avendo risposta l’ha sbucciata e l’ha mangiata mentre andava nel suo studio a togliersi il camice e mettersi la giacca, era una sera di primavera abbastanza bella ma un po’ fresca e lei portava una gonna a pieghe appena sopra il ginocchio, mi sono tolto il camice anch’io e le ho chiesto se mi accompagnava a casa visto che doveva passare di là, l’aveva già fatto varie volte: volevo proprio vedere se il diuretico faceva effetto’ e l’ha fatto.
    
    Abbiamo preso il solito lentissimo ascensore e poi ci siamo diretti verso il parcheggio riservato ai medici, chiacchierando del più e del meno, non si vedeva nessun effetto e pensavo che il farmaco fosse stato inattivato dall’ acidità del frutto ( già un’altra volta che avevo messo il diuretico a mia moglie nel caffè caldo non aveva agito), quando, arrivati a pochi passi dalla sua macchina, si è fermata ed ha ansimato un po’. Ho chiesto: ‘qualcosa non và’, mi ha detto: ‘ maledizione mi è venuta improvvisamente voglia di fare pipì’, ed io : ‘non l’hai fatta prima di scendere?’, e lei: ‘no, accidenti, l’ho fatta l’ ultima volta alle due’ ( la cosa si faceva interessante: partiva già con la vescica piena). Siamo arrivati alla macchina, si è appoggiata con le mani, le braccia tese, la testa china: ‘ mi scappa proprio’, allora le ho detto:’torniamo dentro così vai in bagno’ e le i ...
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