1. storie di una vita4


    Data: 08/01/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: robertino48, Fonte: RaccontiMilu

    ……continua…..
    
    Anche l’ ambiente di lavoro può essere fonte di stimolo.
    
    Capita non troppo di rado di vedere la collega che deve andare al cesso, ma che impegnata in qualche cosa e si trattiene, ad un certo punto incomincia a non farcela più, si agita, si dondola da una gamba all’altra, si piega un po’ in avanti portando le mani alla fica, che però toglie subito, incrocia le cosce, fino a quando non si libera e fugge verso il cesso agognato.
    
    Una volta la cosa ha coinvolto la segretaria, che incontinente non è, ma patisce l’ urgenza in maniera esagerata, tanto che una volta se la è fatta addosso nell’ autobus che era rimasto bloccato in un maxi ingorgo. C’erano delle pratiche urgentissime da ultimare e lei andava da una stanza all’altra, dalla direzione alla segreteria, senza sosta; ad un certo punto è apparsa nervosa, si torceva su se stessa, ha borbottato: ‘ devo pisciare, non ce la faccio più’, ma ha continuato a lavorare, in piedi con l’angolo della scrivania infilato tra le cosce, con la fica premuta sul tavolo, ha resistito ancora un po’, poi ha gridato:’ non ce la faccio più, me la faccio addosso !!’ ed e fuggita nel cesso, che a fianco della segreteria, cercando di sollevare nel tragitto la gonna un po’ stretta ed un po’ pesante; non ha chiuso del tutto la porta, non abbiamo guardato, ma abbiamo sentito uno scroscio immediato dopo l’ ingresso, chissà se ha fatto in tempo a calarsi le mutande.
    
    Un’altra volta è stata una giovane collega ad intrigarmi. Eravamo ...
    ... andati in un altro padiglione per una consulenza e stavamo rientrando al nostro reparto, mentre attendevamo l’ ascensore l’ho vista rabbrividire ed impallidire un poco, le ho chiesto se andava tutto bene e mi ha risposto di sì, ma era inquieta, ansiosa che arrivasse presto l’ ascensore, che era in uso, ad un certo punto l’ho vista serrare forte le cosce, portandosi la mano alla fica ed ha mormorato: ‘ mi scappa la piscia, cazzo mi scappa forte, e com’è, cazzo, l’avevo fatta, mi scappa proprio tanto’; l’ ascensore è arrivato: sei piani sono tanti, soprattutto se l’ ascensore è un monta-lettighe che va lentamente, eravamo soli e lei era alla disperazione, si massaggiava, si piegava, incrociava le cosce; vergognandosi della situazione chiedeva scusa a me, collega molto più anziano del comportamento del momento, ma era più forte di lei. Alla fine l’ ascensore è arrivato al piano e lei si è diretta al cesso dei medici a piccoli passi veloci, con le cosce serratissime, quasi quasi muoveva solo i piedi, borbottando: ‘ speriamo di fare in tempo a calarmi i calzoni’. Dopo alcuni minuti è riemersa dal cesso, in migliori condizioni, non so di preciso se si sia pisciata un po’ sotto, ma lo immagino: il camice, che di solito teneva sbottonato, era chiuso sino all’ ultimo bottone, comunque, dalle ginocchia in giù non si vedeva niente.
    
    Un’altra volta, alla fine di una lunghissima seduta operatoria, un’altra collega non ce la faceva più e si vedeva; io regolarmente vado a pisciare prima di ...
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