1. Quello che hai è quello che ti meriti


    Data: 30/10/2020, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: aliasir, Fonte: RaccontiMilu

    ... diceva niente… però quando mi sfiorava la fica si accorgeva penso… che ero bagnata…”
    
    “e allora?”
    
    “dopo la prima settimana, un lunedi mi pare, ha cambiato sistema… ”
    
    “cioè?”
    
    “è rimasto seduto sulla sua poltroncina girevole, mi ha detto di inginocchiarmi a terra… e di aprirgli i pantaloni…”
    
    ” e tu?”
    
    “che potevo fare? ormai obbedivo e basta… ero …sono… in suo potere…”
    
    “continua…”
    
    “mi ha fatto tirare fuori il cazzo…”
    
    “come ce lo ha?”
    
    “è grosso, come il tuo, ma è circonciso… ha la cappella larga… è scuro… e ha due … coglioni… enormi… mai vista una cosa del genere… ”
    
    “sei una troia… si capisce che ti è piaciuto…”
    
    “… si… mi fa schifo dirlo… ma si… ero eccitata…”
    
    “continua…”
    
    “si è fatto fare un pompino… ma non era contento… quindi mi ha preso la testa e mi faceva fare… gli piace farsi leccare i coglioni e mi spingeva forte il viso contro di essi… quasi a soffocarmi… poi di nuovo tutto l’uccello in bocca … gli è diventato sempre più duro e grosso… e poi è venuto…”
    
    “in bocca?”
    
    “si… a momenti mi strozza…era tanta… non finiva più… ne fa tantissima… me ne ero già accorta quando ero andata in bagno… che mi veniva nel culo… ma non mi ero resa conto bene… ma in bocca si… ”
    
    “è tanta? beh se ha i coglioni così grossi…”
    
    “si… dici che dipende da quello? non so… ma è tanta tanta… penso il doppio della tua… non finisce più di schizzare… almeno una decina di schizzi… ”
    
    “l’hai mandata giù?”
    
    “si ma non tutta…non gliela facevo…”
    
    “te lo ha ...
    ... detto lui?”
    
    “… no… è che si sarebbe sporcato i pantaloni, la sedia…. per terra… ”
    
    “E poi?”
    
    “… e poi… ogni giorno è così. a meno che non resti qualcuno in ufficio. All’ora di pranzo se ne ha voglia si presenta e si fare un pompino, oppure me lo mette nel culo….”
    
    “e non ti ha scopata? nella fica dico…”
    
    “no, fino ad adesso no…”
    
    “…”
    
    “non lo so perché… non mi tocca nemmeno. non mi ha mai nemmeno baciata. è sempre formale nei suoi comportamenti in ufficio. Però se non faccio quello che dice, se non eseguo i suoi ordini mi tratta male. Mi ha dato dei schiaffi, o presa per i capelli…”
    
    Mi alzo. Ho il cazzo duro che tende il davanti dei pantaloni. Lei se ne accorge e il suo sguardo va dal pacco evidente ai miei occhi. Aspetta.
    
    Le vado vicino.
    
    “Alzati…”
    
    “…”
    
    “Voltati…”
    
    “ma cosa vuoi fare? ”
    
    “zitta… voglio sentire come ti ha allargato il culo, brutta troia. perchè sei una troia…”
    
    “io non volevo… ”
    
    “non mi hai detto niente… tutti i giorni ti fai inculare o ti bevi la sborra di quel bastardo e arrivi a casa facendo finta di niente… ti vesti anche da troia, credi che non me ne sia accorto?”
    
    “no… che dici… ”
    
    “ieri sei uscita da casa con un intimo normale, poi ti sei cambiata e vestita con calze reggicalze e perizoma…”
    
    “… no….”
    
    “no un cazzo… ” le alzo la gonna, tiro giù le mutande e la spingo sul tavolo, piegata a novanta gradi… le assesto due sonore sculacciate sulle natiche, che si arrossano, poi altre due e ancora altre due… geme, ...
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