1. Quello che hai è quello che ti meriti


    Data: 30/10/2020, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: aliasir, Fonte: RaccontiMilu

    Donatella entrò in casa salutandomi distrattamente e si infilò in bagno. Ci rimasi un po’ male. L’avevo accolta sulla porta dicendole: “ti sto facendo il gulash, sei contenta?” e un bel sorriso e lei aveva accennato un “grazie amore ” a mezza bocca sfiorandomi una guancia con un bacio appena accennato, dribblandomi agilmente e lasciandomi lì in corridoio, gli occhi lucidi per il chilo di cipolle che stavo tagliuzzando.
    
    Ripensai agli ultimi giorni, mentre cercavo di tenere la testa distante dal tagliere, mezzo in apnea, manovrando la mezzaluna. Si diceva stanca. Un periodo di scarsa forma, aveva detto. E io le avevo creduto. Che c’è di stano? Capitano anche a me quei periodi in cui qualcosa ti disturba ma non sai bene cosa. O anche di leggeri malesseri fisici.
    
    Però oggi mi era sembrata proprio sfuggente, e a ripensarci era un po’ di giorni che andava così. Il telefono che non prendeva… strano, visto che nel suo lavoro era piuttosto abitudinaria e a quell’ora di solito era perfettamente reperibile. Ritardi nel rispondere agli sms… “non lo avevo sentito” … strano anche questo, visto che non aveva mai avuto questo problema. Un paio di ritardi notevoli spiegati con un traffico eccezionale sulla tangenziale, senza peraltro avvertire.
    
    Insomma qualcosa non andava.
    
    Uscì dal bagno e andò in camera da letto. Attesi un paio di minuti e mi affacciai. “Qualcosa non va?” chiesi.
    
    “No, perché? che domanda mi fai?”
    
    “Così… mi sembri… strana…”
    
    “Io? no, per niente. Sono solo ...
    ... un po’ stanca. Non ti ci mettere pure tu eh… magari sei tu che sei strano…”
    
    Questo dialogo, lungi dal tranquillizzarmi, mi rendeva ancora più nervoso. Subito sulla difensiva. Anzi aggressiva.
    
    Tornai in cucina. Non mi andava più di cucinare. Mi era passata la voglia. Sapevo che insistendo non avrei cavato un ragno dal buco, cercando di dimostrare quelle che erano solo sensazioni, leggere variazioni sul filo delle abitudini di coppia, delle quali si ha certezza ma che è così difficile oggettivizzare.
    
    Si vuol parlare della luna e si finisce a litigare sul dito che la indica, in ridicole discussioni sul tono di un sms, sui tempi di risposta, su degli sguardi.
    
    Mangiammo senza entusiasmo. Poi lei in salotto a piegare roba stirata, io a leggere. Quindi andammo a letto.
    
    Le carezzai le coscie. Mi tolse la mano. “no, non mi va, ho sonno e ho mal di testa…”
    
    I suoi modi erano strani, diversi dal solito. E io iniziai a porre attenzione a molti particolari cui normalmente non si fa caso. Scoprii ad esempio nel cesto dei panni da lavare della biancheria intima che non le avevo visto addosso. Voi cosa avreste pensato?
    
    Il lunedi non c’era niente da lavare elei indossava mutandine e reggiseno bianchi e collant, l’avevo vista vestirsi al mattino. Il martedi indossava biancheria di cotone, da educanda. Ma nel cesto c’erano anche reggiseno e mutandine nere a perizoma e autoreggenti. Quando le aveva messe? Il lunedi sera era tornata dopo cena, mi aveva detto per un aperitivo ...
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