1. Lupo dieci


    Data: 30/10/2020, Categorie: Etero Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    ... le gambe un cartone che ha trovato per terra e mi apre i pantaloni.
    
    ‘I venti euro’, mi dice con voce dolce ma decisa ed io prendo il portafogli dalla tasca posteriore dei pantaloni, sfilo una banconota e glie la porgo.
    
    La ragazza si muove rapida e sicura, come se avesse passato metà della vita a fare pompini fuori dei cessi dei concerti rock.
    
    In un baleno mette i soldi al sicuro nella scollatura della maglietta, poggia le ginocchia sul cartone e me lo tira fuori con le sue manine piccole e curate.
    
    La prima leccata, che parte dalla base e continua fino su in cima, alla fine della cappella, mi prende di sorpresa.
    
    Lei continua tranquilla e sicura e me lo fa rizzare in un baleno, poi apre la bocca e lo inghiotte quasi completamente.
    
    Me lo succhia forte per un po’, mentre i suoi capelli lunghi mi fanno il solletico sulla pancia, poi decide di cambiare tecnica: le sue labbra lo cingono dolcemente ma con decisione, proprio alla base della cappella e comincia a muoversi su e giù.
    
    Mi sta facendo impazzire, ogni tanto si ferma, gli da un paio di succhiate vigorose e poi riprende a farmi su e giù con la bocca.
    
    Anche se è buio e la sua testa riccioluta mi toglie la visuale, mi sembra di vedere quella bocca rossa che stringe dolcemente il mio arnese sempre più duro, che sembra voler scoppiare da un momento all’altro.
    
    Insomma sono durato molto poco e lei si è guadagnata i 20 ‘.
    
    Ho avuto un momento di panico solo quando stavo per venire, perché ho temuto di ...
    ... sporcarmi.
    
    Vallo a spiegare dopo a mia moglie.
    
    Invece, niente di tutto ciò. Ha contenuto tranquillamente l’esuberanza del mio uccello e si è fatta sparare tutto in bocca senza battere ciglio, ha ingoiato fino all’ultima goccia ed è sparita, lasciandomi lì, appoggiato al container, inebetito e con l’uccello di fuori, mentre da dentro qualcuno azionava lo sciacquone.
    
    A questo punto, l’unica cosa è tornare in città e filare a casa, senza raccontare nulla alla moglie, che sicuramente non avrebbe compreso la situazione particolare in cui mi ero trovato.
    
    ‘Centrale a lupo dieci, centrale a lupo dieci, rispondi.’
    
    E’ la radio del mio taxi, lupo dieci, appunto.
    
    ‘Lupo dieci, sei ancora sul posto?’
    
    ‘Sì, stavo per tornare a vuoto in città.’
    
    ‘Ci sarebbe da fare una corsa, partendo proprio da dove sei, la prendi?’
    
    ‘Certo che la prendo’, dico io felice per la fortuna insperata.
    
    ‘Vai alla fine del parcheggio, ci sono tre persone da caricare.’
    
    Attraverso a passo d’uomo tutto il grande spiazzo pieno di macchine, parcheggiate disordinatamente e le vedo, proprio alla fine, dove si esce per riprendere la statale.
    
    Anche loro mi hanno visto e si sbracciano per richiamare la mia attenzione.
    
    Sono tre ragazze, molto giovani e vestite uguali, minigonna e maglietta, ma molto diverse come aspetto.
    
    La prima è bionda, con un visino angelico, alta e secca, la seconda è una specie di armadio, altissima, con due spalle da rugbista, una faccia larga e brutta e dei capelli ...
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