1. Nuovi orizzonti - parte 1: una ciliegia tira l'altra - 3


    Data: 27/10/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: SgtPepper, Fonte: Annunci69

    ... ad incorniciare le sue tette di miele voluttuoso. Massimo restituì il bicchiere pieno di bollicine alla sua amata e si ristese beato ad ammirare quell’abbondanza materna e concubina di morbida generosità tesa da una pelle magica, che la rendeva immobile come il marmo ma cedevoli sotto le mani più prepotenti. Massimo notò che Flavia non indossava il reggiseno sotto il top attillato che la teneva nuda e liscia sulla schiena e castigata davanti. Ma al di là della prorompenza incamuffabile delle tette di Flavia, il fianco non aveva ritegno nel nascondere la piega decisa con cui la curva del lato del suo seno debordava dal piccolo torace di farfalla della ragazza. Massimo non poté evitare di immaginarle e ricordarle nelle tante occasioni in cui le aveva viste scuotersi e sbattersi impazzite e disperate durante le monte più sfacciate e aperte. Impazziva all’idea di vederle così e l’intenso desiderio di potersi godere quello spettacolo comodamente masturbandosi per ore lo perseguitava sempre. Il bozzo del suo cazzo attraverso i pantaloni di lino causato da quei pensieri attirò Flavia come un falco predatore anche se sapeva bene di aver scambiato con un coniglietto indifeso un potente boa constrictor che non le avrebbe dato scampo. Sorniona più di prima e morbidamente facendo le sue fusa, cominciò ad accarezzare il bozzo come fosse un gattino e poi come fosse una protuberanza da capire, studiare, premere ed esaminare. “Che fai?” Chiese Massimo indicando con gli occhi il corridoio ...
    ... da cui Chiara sarebbe potuta uscire da un momento all’altro. Il pensiero del culo di Chiara passò rovente come una cometa nella testa di Massimo che sentì una scossa percorrergli il cazzo. Flavia non rispose e guardandolo negli occhi con faccia severa da pantera affamata abbassò la zip dei pantaloni e sfilò di nuovo il cazzo di fuori, duro e pulsante, nel salotto della sua amica. “Oh ma che hai stasera?” Fece Massimo sospirante e completamente inerme a quella donna. “Hai detto tu che lui è mio e posso farci quello che voglio no?”. Flavia sventolò la pertica carnosa del suo uomo tenendolo teso dalla base guardando con occhi appassionati e golosi la cappella che si crucciava ingrossandosi quando lo tirava verso il basso. “Impazzisco per come si gonfia e come diventa rossa!” Disse rapita. Poi prendendolo al volo mentre sciabolava all’indietro lo ingoiò in un colpo solo lanciandosi agilmente con il corpo in avanti per arrivare fino alla base e stritolare nella gola la cappella di Massimo, che emise un gemito soffocato. Lei lo estrasse senza un fremito e sibilo, ormai abituata e addestrata dal ben altra prepotenza e lo lasciò umido e lucente a desiderare, accovacciando le sue tettone accanto ad esso. Un trillo di telefono fece tornare i due nella realtà e sul tavolo si vide lentamente scivolare a ritmo delle sue vibrazioni il telefono di Chiara. Il rumore di tacchetti proveniente dal corridoio risultò ben più vicino e improvviso di quanto avrebbe dovuto essere e Massimo tentò ...
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