1. Nuovi orizzonti - parte 1: una ciliegia tira l'altra - 3


    Data: 27/10/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: SgtPepper, Fonte: Annunci69

    ... prepotenza. Come al solito e senza la minima esitazione o considerazione per il fatto di essere in una macchina e in mezzo al traffico, Flavia si lanciò in basso sfilando velocemente dalla patta dei pantaloni il cazzo sorpreso moscio di Massimo. “Lo adoro quando è così” Disse, cominciando a baciarlo rumorosamente con le labbra mentre lo teneva gentilmente adagiato su tutta la mano. Concentrò tanti baci morbidi e lunghi sulla cappella che ad ognuno di essi rispose pompandosi sfrenatamente e arrabbiandosi per l’impudente e inatteso risveglio. Il rumore di baci frizzanti si confuse sempre di più con i silenzi sinuosi di una lingua trillante che si trasformarono definitivamente nei muti sospiri di una bocca piena e golosa. Massimo ansimò appena per pochi attimi trovandosi a ruggire dall’impeto delle improvvise pompate che il suo cazzo stata subendo e cercò di evitare di sbattere col veicolo rallentando con la macchina e occupando la corsia di destra. “Non te ne frega niente se qualcuno ti vede col mio cazzo in bocca per la strada eh?” “Mh-Mh” Rispose Flavia, incapace di staccarsi da quel cazzo ormai durissimo. “Che troia!” Esclamo con fervore liberatorio e prepotente Massimo. Poi prese la nuca di Flavia con la mano destra. “E allora fai bene il tuo lavoro!” Le spinse con forza spietata la testa contro il suo cazzone turgido e, nello schiocco gutturale che ne scaturì, sentì la gola di Flavia strozzarsi sulla cappella mentre il pube accoglieva l’eccitante pressione del naso di ...
    ... lei. La scopò nella gola tra gorgoglii e mugugni per quanto duramente fosse in sua capacità. “Strozzati da sola troia! Sto guidando e non ho tempo di insegnarti come si fa!” Ordinò spietatamente Massimo che, in quei momenti, cambiava carattere e personalità diventando qualcun altro a cui Flavia non sapeva resistere. Poi con la mano che si era liberata frugò avido e irrispettoso tra le gambe di Flavia che si aprirono come un orchidea al primo sole dopo giorni di pioggia, per consentirgli di entrare con le dita e senza ritegno nella cedevole e madida carne che bramava già cazzo come una disperata. Le sditalinate frenetiche di Massimo sfrigolavano nella fica bollente di Flavia mentre lui con voce tonante le ordinò di strozzarsi più velocemente sul suo cazzo e di godere con la sua fica da troia ninfomane. Flavia non sapeva mai resistere a quegli ordini perentori a cui e ubbidì solerte guizzando dalla sua fica malata di amore autoritario e sesso prepotente. Da devota e appassionata succhiacazzi quale era, non perse né presa né ritmo con la sua gola sulla cappella che stava pulsando sul punto di sborrare, contraendosi e muggendo per gli spasmi di piacere che esplodevano nella sua fica. Al termine del suo orgasmo, però, Flavia si sollevò dal cazzone che aveva improvvisamente lasciato scintillare di bava pulsante e, senza dire una parola, si rimise a posto la gonna corta e riassunse una posizione disinvolta mentre si ricomponeva il trucco con impensabile eleganza.
    
    “Che cazzo fai?” ...
«1234...17»