1. Nuovi orizzonti - parte 1: una ciliegia tira l'altra - 3


    Data: 27/10/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: SgtPepper, Fonte: Annunci69

    ... Chiese con voce disperata Massimo. “Siamo quasi arrivati. Non facciamo a tempo.” Disse lei con voce fredda e sarcastica. “Mi dispiace ma per ora non sborri. Ho deciso così!” “Perché?” Incalzò Massimo che ancora rimaneva incredulo come il suo cazzo svettante alto sopra la linea del finestrino. “Perché ho deciso così.” Rispose lei, ostentando l’ovvietà della cosa. Massimo rimase interdetto perché non fu certo la prima volta che si torturavano a vicenda in questo modo. Spesso lei lo lasciava sul punto di un orgasmo e lui lei aveva insegnato le gioie della procrastinazione, dello stiramento dei limiti e dell’accumulo della passione orgasmica. Solitamente veniva collegato a qualche tipo di gioco di punizioni e premi sessuali, in cui le estenuanti torture quasi goderecce erano un contrappasso per qualche pensiero molesto o una sfida per istigare e poi sguinzagliare animali da monta spietati e avidi per l’astinenza tentatrice. Questa volta, Massimo pensò, non c’era stata nessuna punizione e quindi concluse che avrebbe potuto ben punirla successivamente. Frenò l’istinto di inchiodare e fotterla al fianco della strada senza ritegno, cosa già accaduta troppe volte per non godersi, invece, il suo gioco spietato e continuò a guidare notando il sorrisetto perverso di Flavia con la coda dell’occhio. Senza motivo, gli venne in mente Chiara, l’amica di Flavia da cui stavano andando a cena, in tutta la sua sensuale bellezza e vitalità. La immaginò con il suo viso sottile e delicato abbassarsi ...
    ... sul suo cazzo tenendogli i chiari occhi verdi dritti nei suoi come a dire ci penso io e poi sciogliersi tutta come cera liquida sul suo cazzo. Una sorta di visione psichedelica di quella ragazza della cui bellezza era sempre stato attratto ma che mai fino a quel momento aveva mai collegato scientemente ad un desiderio sessuale. Frenando le scosse del cazzo che pretendeva di essere svuotato dopo l’illusione della gola di Flavia e del fantasma di Chiara, Massimo ricacciò quell’immagine nel cassetto segreto da cui era spuntata.
    
    Al citofono la voce di Chiara fu squillante e affrettata “Sono in ritardooo!” Urlò acuta prima di aprire il portone con un ronzio sordo. Massimo aprì la pesante porta antica e fece passare prima Flavia da vero cavaliere che con i suoi gesti di galanteria compensava gli abusi cui la sottoponeva proditoriamente. Si godette il suo culo tondo e spumeggiante mentre dondolava saltellando sulle scalette che portavano all’ascensore, sulla cui porta pendeva un cartello arrugginito con la scritta guasto rovinata dal tempo sopra. “E via!” Disse Flavia con sarcastico entusiasmo. “Cinque bei piani per bruciare qualche caloria!” Da infallibile ottimista Massimo accettò la novità godendosi il prolungamento della danza ipnotica del culo di Flavia e, se al terzo piano non si fosse cominciata a sentire la una serratura sferragliare dietro una delle porta, avrebbe volentieri ceduto all’impulso, che ancora lo tormentava, di infilarci dentro tutto se stesso partendo dalla ...
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