1. Il direttore


    Data: 25/10/2020, Categorie: Lesbo Autore: HarrymetSally, Fonte: Annunci69

    ... a occhio e croce, sulla parete opposta.
    
    Il mio ospite sedeva all’ampia scrivania posizionata quasi al centro della stanza, con un sorriso sul volto. Sgranai gli occhi, incredula.
    
    “Sonya?”
    
    “Ciao, Prof.”
    
    Si alzò e mi corse incontro, stringendomi in un caloroso abbraccio e baciandomi le guance.
    
    Sonya era stata mia allieva al Master in Business Coaching che avevo diretto a Roma per conto di un’Università americana, nel biennio tra il 2010 e il 2012. Era una delle studentesse più brillanti che avessi mai incontrata. L’irriverente curiosità delle sue domande e il tagliente acume delle sue risposte ne avevano fatto uno degli elementi trainanti di quel gruppo che, eccezion fatta per lei, si era rivelato piuttosto passivo e difficile da motivare. Gli altri avevano riconosciuto in lei una leader naturale, e anche io, inconsapevolmente, almeno all’inizio, avevo finito per contare su di lei, trasformandola in una sorta di “vice.” Il nostro patto implicito era visibile a tutti, ma nessuno se ne lamentava, anche perché Sonya sapeva condividere con gli altri e preferiva vincere assieme che brillare da sola. Non mi fu difficile riscontrare nello straordinario leader di oggi le tracce della promessa che era allora. Ricambiai l’abbraccio con energia. Sonya mi sovrastava con il suo metro e settantacinque, i capelli corti color sabbia a incorniciare un viso mascolino, ma non privo di un certo fascino, soprattutto per quegli immensi occhi azzurri che sembravano sempre persi in ...
    ... qualche sogno visibile a lei soltanto.
    
    Le spalle ampie e le braccia rese scultoree dal crossfit che praticava con costanza ossessiva già ai tempi del Master, e che a quanto sembrava non aveva abbandonato, le conferivano un’aria di flessuosa potenza, inguainata in un tubino nero attillato che ne faceva risaltare il tono perfetto. Polpacci muscolosi guizzavano da sotto il vestito. Mi scostai per ammirarla.
    
    “Sei bellissima!” esclamai.
    
    “Senti chi parla! Sapessi quanti commenti mi toccava ascoltare, ogni volta che entravi in aula...”
    
    “Mi hai proprio fregata con questa storia dell’invito a cena… mi aspettavo il solito cocainomane bavoso, e invece mi ritrovo te.”
    
    “Un piccolo scherzo, per ripagarti di tutte le volte che, ascoltandoti, mi facevi sentire una cretina.”
    
    “Cretina proprio non lo sei mai stata” mi schermii.
    
    “Beh, venire alle tue lezioni era un bagno di umiltà. Tutto quello che credevo di sapere si sgretolava, e mi sentivo piccola piccola.”
    
    “Direi che sei diventata grande grande” risposi, accennando con lo sguardo alla magnificenza della stanza.
    
    “Ho avuto un paio di botte di culo qua e là” sorrise, e mi abbracciò di nuovo. Aveva un delizioso profumo che sapeva di rosa e mandorle. Fui sorpresa dalla sua calorosità. Non perché non la trovassi autentica, dato che sapevo quanto mi avesse sempre stimata. Tuttavia, negli anni in cui l’avevo conosciuta mi era sempre parsa una ragazza solare e vivace, ma poco incline al contatto fisico e un po’ fredda nel ...
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