1. La navicella saffo


    Data: 24/10/2020, Categorie: Lesbo Autore: pinkoepallina, Fonte: Annunci69

    ... divenne quasi una tortura. Eravamo di nuovo nello Spazio Intergalattico dell’Eccitazione Stellare a pretendere di più, ad osare di più, pronte a ricominciare quell’esplorazione del Sistema del Massimo Piacere a bordo della navicella Saffo.
    
    Mi mossi per prima, cercando di nuovo le curve meravigliose di Mireille, le dissi: “Vi adoro, mi state facendo impazzire”. Dopo una frazione di secondo, Claudette, ‘gelosa’, la prese e la fece distendere di fianco a lei con una gamba sulla spalla.
    
    Iniziò a baciarla di nuovo sulla vagina, infilandole ripetutamente e prepotentemente quella lingua eccezionalmente lunga e corposa che nei suoi intendimenti di quel momento doveva rappresentare il membro di un uomo e che comunque ne faceva degnamente tutte le funzioni.
    
    Ad ogni colpo più violento corrispondeva un leggero rinculo di Mireille verso una delle mie dita che aveva intanto cercato e trovato l’altro suo pertugio, quello posteriore, dandole un piacere doppio.
    
    Con l’altra mano mi toccavo. Il concerto di mugolii, sospiri e gemiti da parte di tutte era melodioso, avrebbe deliziato qualsiasi orecchio presente.
    
    Dopo molto tempo e diversi cambi di posizione eravamo di nuovo in preda a quella frenesia che precede l’orgasmo, con il ...
    ... desiderio comune di protrarre quei momenti all’infinito.
    
    Io li vivevo da sdraiata supina, circondata dalle cosce sode e levigate di Claudette che avevo intorno alla testa e che palpavo con grande godimento. Nello stesso tempo contribuivo a rendere sempre più bagnata la sua vagina. Lo facevo attraverso colpi di lingua veloci e decisi, ricevendo in cambio il nettare che mi colava addosso e che assaporavo con voluttà ed immensa eccitazione.
    
    Mi sfuggì: “Forza, ancora, di più, voglio una spremuta di sesso”. Con le parole, mai ero arrivata a tanto, mentre una mano di Mireille stava svolgendo un lavoro impeccabile sul mio clitoride ed io sul suo: stavolta venimmo tutte e tre proprio nello stesso momento.
    
    Subito dopo fu piacevolissimo ‘spargersi’ per il salotto. Ci adagiammo ad una certa distanza l’una dall’altra, per osservare meglio e con tutta calma i visi ancora stravolti ed i corpi delle altre due, capaci di aver regalato, e ricevuto, tanto piacere.
    
    Gli sguardi incrociati ed i sorrisi complici che in silenzio ci scambiammo nelle diverse combinazioni e per lunghi minuti alla fine della partouze, esprimevano appagamento, riconoscenza reciproca e consapevolezza di aver vissuto insieme dei momenti da ricordare a lungo.
    
    FINE
    
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