1. Stefania


    Data: 21/10/2020, Categorie: Autoerotismo Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    ... parabola.
    
    Stefania sapeva cosa sarebbe successo e non ebbe nessuna esitazione.
    
    Distese le braccia verso l’oggetto in volo e lo acchiappò.
    
    Inevitabilmente, il movimento delle braccia fece sì che l’asciugamano si aprisse e ricadesse attorno alla sua vita, scoprendole il busto.
    
    Aveva provato il movimento e sapeva perfettamente cosa sarebbe successo .
    
    Rimase con le braccia distese in alto, il portafogli tra le mani e il seno scoperto.
    
    Anche suo fratello restò immobile per qualche momento, con un’espressione mista tra l’imbarazzato e il divertito.
    
    Stefania, come un’attrice esperta, guardò verso il petto e sorrise imbarazzata. “Ma che cazzo!”, disse.
    
    Posò il portafogli accanto a lei, e con una calma che forse qualcuno avrebbe potuto giudicare sospetta, si coprì nuovamente con l’asciugamano.
    
    “Tanto non si scandalizzi mica, no?”.
    
    Il ragazzo fece cenno di no con la testa, ma si girò subito su se stesso, forse credendo che la sorella non avesse visto il suo rossore
    
    Il cuore di Stefania batteva fortissimo.
    
    Stefania era inquieta.
    
    Era tardi, era nel letto ma non riusciva a dormire. Sentiva dentro di lei una certa agitazione e sapeva che se non l’avesse placata non sarebbe riuscita ad addormentarsi.
    
    Accanto a lei suo fratello dormiva profondamente, talvolta russava anche.
    
    Stefania tirò un sospiro, quasi di rassegnazione di fronte a quello che le stava capitando, poi afferrò i lembi della maglietta che indossava e la sfilò.
    
    Sotto non ...
    ... indossava niente.
    
    Abbassò lo sguardo e si guardò i seni.
    
    Non sapeva perché, ma era eccitata.
    
    Si passò una mano su quello destro. Le sue dita trovarono l’ostacolo del suo capezzolo, duro come se fosse stato di ferro.
    
    Cosa c’era di male nell’accarezzarsi da sola? Continuamente la gente si procura del piacere, anche solo quando ordina al ristorante un piatto che gli piace oppure quando si lava sotto la doccia.
    
    Guardò sul pavimento, accanto al suo letto.
    
    Aveva studiato sino a poco prima e aveva lasciato lì i suoi libri e gli attrezzi della scuola.
    
    Prese il portapenne e lo aprì, frugò tra il contenuto e prelevò quello che stava cercando.
    
    Un evidenziatore arancione, di quelli fatti a cilindro.
    
    Scostò le coperte e, con l’evidenziatore in mano, si avvicinò alla porta finestra. Il suo balcone dava su un parcheggio, anche se alla sua destra c’era un palazzo.
    
    La luce era spenta nella sua camera, poteva permettersi certo rischio.
    
    Scostò le tende e si mise in piedi davanti al vetro.
    
    Si accarezzò ancora i seni, era sempre più eccitata.
    
    Con un movimento veloce, si abbassò le mutandine e le lasciò scivolare attorno alle sue caviglie.
    
    Con un dito si sfiorò tra le labbra. Era bagnata, ma già lo sapeva.
    
    Senza spostarsi dal posto in cui si trovava, si flettè sulle gambe in modo da allargarle, poi con la base dell’evidenziatore si stimolò le labbra.
    
    L’oggetto era un pochino più freddo del suo corpo, subito ebbe un moto quasi di rifiuto, ma continuando a ...
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