1. La felicità


    Data: 10/10/2020, Categorie: Cuckold Etero Lesbo Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    ... alla bene e meglio, poi chiusi gli occhi per riposarmi
    
    «Sai, credo di essere davvero venuta»
    
    «Me ne sono accorto – risposi abbozzando un piccolo sorriso sul volto prima di realizzare – perché di solito non ti faccio venire?»
    
    «Idiota, non venire in quel senso»
    
    «Allora non ho capito»
    
    «Mi hai fatto squirtare, tesoro – mi disse lei fissandomi estasiata- solo Samantha ci era riuscita» all’inizio non colsì bene, ma poi mi venne spontaneo rispondere
    
    «Scusa?» alzandomi leggermente sui gomiti per fissarla per bene
    
    «Sei solo una troia!» urlai incazzato nero dal bagno
    
    «Ma che cazzo di ragionamenti fai? Cosa credi di essere l’unico a poterti sbattere tutte quelle che vuoi?» mi disse altrettanto infuriata Angela
    
    «Il fatto che io non sappia tenermi l’uccello nelle mutande non vuol dire che tu debba fare lo stesso! Sei una donna, maledizione!»
    
    «Il fatto che sono una donna che cazzo vuol dire? Dovrei stare forse sempre in cucina a prepararti il pranzo e non lavorare?»
    
    «Perché quello che fai si chiama lavoro? Tu campi con i soldi dei tuoi!- urlai inferocito uscendo dal bagno- Lavoro» sbuffai schifato
    
    «Lavoro! Lavoro! Quello che faccio è un lavoro!» mi disse risentita ad un millimetro dal volto
    
    «Lavorare vuol dire spaccarsi la schiena per portare il pane a casa, cara mia. Non organizzare una festa a dei ricconi amici tuoi una volta ogni tanto. Non ti rendi conto che con quello che guadagni in tutto l’anno non ci paghi nemmeno l’affitto?» le dissi ...
    ... esasperato lasciandomi cadere sul letto
    
    «Sei solo un’egoista stronzo e pure cornuto!» mi urlò in faccia lei
    
    «Ah, sono cornuto? Ma togliti dalle palle che hai più corna tu che un porcospino aculei» la vidi sbiancare, poi ricordo solo un fortissimo dolore alle palle! Quando mi ripresi dal dolore, Angela era sparita. La porta dell’appartamento aperto, ma la sua voce nel corridoio arrivava ben distinta. Chiusi la porta e mi buttai a letto, era il momento di dormire, davvero.
    
    Mi svegliai tutto indolenzito, ero troppo stanco per riposarmi soltanto dormendo. Le gambe mi davano fastidio, mi dolevano senza che avessero effettivamente lavorato nelle ultime…nelle ultime…mi voltai verso la sveglia, nelle ultime sei ore. Mi alzai stancamente dal letto e andai in bagno, un po’ d’acqua fredda sul viso mi avrebbe svegliato, speravo. Infreddolito, ma non più sveglio, aprii l’acqua della grande vasca da bagno, andai al piccolo mobiletto del bagno alla ricerca dei sali, presi la piccola e costosa boccetta e mi immersi nella vasca che, data la mia lentezza esasperante, era ormai quasi piena. Rimasi nella vasca a riposarmi un po’ di tempo, non so quanto di preciso, mi sembrò poco, ma non saprei dire, quando sentii aprire la porta di casa
    
    «Chi é?» chiesi a gran voce
    
    «Sono Irina» mi rispose una voce lontana
    
    «Ciao Irina, come stai?» urlai. La sua testa fece capolino nella stanza dove ormai il vapore regnava sovrano
    
    «Deve aprire le finestre o vapore sporca tutto» mi disse col suo accento ...
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