1. UN METRO


    Data: 27/09/2017, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: cucciolo56, Fonte: RaccontiMilu

    ... voltato. Ma cazzo, Annalisa, come hai fatto a farti sfuggire un dettaglio del genere?
    
    E’ ovvio che non posso tornare indietro e che comunque qualche centimetro in più, nell’ottica della gara con Serena, è sempre meglio di niente. Ma sarei bugiarda se negassi di essere un po’ indispettita. E non voglio essere bugiarda, con voi.
    
    Con lui sì, invece. Devo.
    
    “Che bel cazzo”, gli sussurro guardandolo dal basso in alto dopo un ultimo affondo che gli ha fatto quasi avere un mancamento. “Dio, è bellissimo, mi fa impazzire”. Lui mi chiede “ti piace? bello, eh?” e io devo resistere alla tentazione di rispondergli “ma cazzo, te l’ho appena detto, oltre che inconsapevole della tua condizione sei pure sordo?”.
    
    Gli ripeto invece che mi fa impazzire. Che è da ieri sera che sogno di fare sesso con lui e per soprammercato che è la prima volta che faccio una cosa del genere, che io non sono così. Non lo sono mai stata, ma che davanti a lui non posso più resistere. Lo imploro, gli dico che lo voglio fotografare per tenermelo tutto per me, questo ricordo. Ok, è una scemenza, mi sento io per prima scema a dirlo mentre corro con la mano a frugare nella borsa e a tirare fuori l’iPhone per far partire l’applicazione.
    
    Ma è una scemenza che lo spiazza e mi dà almeno un po’ di tempo. Perché non è per niente facile, sapete?, usare questo cazzo di mirino e prendere il punto giusto dalla punta fino a dove cominciano i coglioni. E anche le sue parole – che mi ricordano come durante il gioco ...
    ... del “non ho mai” della sera precedente abbia placidamente rivelato di essere una puttanella fatta e finita – mi servono a prendere tempo. Gli rispondo che ero ubriaca e ho sparato un sacco di cazzate quando ho detto di essere andata su Tinder e di avere scopato con un ragazzo di colore, gli piagnucolo che “il mio ex era un gran porco” quando mi ricorda che non solo ho ammesso di avere dato via il culo ma anche di essermi fatta infilare un plug lì dietro.
    
    E da piagnucolare ci sarebbe tanto, in effetti. Anzi, proprio da piangere. Perché nonostante i miei tentativi di migliorare la situazione il verdetto che mi dà il telefono è davvero impietoso: dieci centimetri. Dieci centimetri, cazzo! Tutto sto bordello per dieci centimetri… Potrei barare, allungare a undici, forse. E non è per lealtà che non lo faccio, è perché sono già al limite massimo, Serena se ne accorgerebbe subito.
    
    Comunque queste sono tutte fisime mie, perché lui non si rende conto di nulla e anzi ha ormai progressivamente riacquistato la sua traballante e arrogante sicumera. Adesso invece, mentre scarta e si infila il preservativo, è tutto un “ma quanta fame hai, troietta?!, “da quanto tempo è che non prendi un cazzo?”. E io gli do corda, gli lascio credere di essere lui a decidere tutto. “Mi piaci, mi piaci tanto”, “ti voglio”, “il mio ex mi ha lasciata sei mesi fa per un’altra…”.
    
    Ma naturalmente a decidere sono io. Sono io che mi appoggio a gambe larghe al lavandino e gli afferro la mano, sono io che gli ...
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