1. Il commerciante di colore 1


    Data: 18/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: FRANK_1987, Fonte: Annunci69

    ... maglietta adirava al suo addome e ai suoi pettorali color ebano.
    
    “Ciao, compri qualcosa?”
    
    “Mi dispiace ma non ho più un euro. La settimana scorsa ho dimenticato il totem”
    
    “Ah si, e’ di la’. Vieni che te lo do”
    
    “Cosa mi dai?”, fu la risposta che in un attimo attraversò il mio cervellino.
    
    Andammo dietro al furgoncino e lui prese il totem e me lo porse. Mi feci forza e, anche se ci siamo toccati ancora le mani, il totem non cadde a terra.
    
    “Grazie per avermelo conservato”
    
    “Di niente”, mi disse dandomi una pacca sulla spalla e passandomi leggermente sulla guancia la sua manona vellutata prima di andarsene dai suoi clienti. Portai il totem a casa e uscii di nuovo andando di nuovo da lui. Alla sua bancarella non c’era nessuno e lui, seduto su un gradino del suo furgoncino, si sollevò la maglietta e si asciugò il sudore dalla fronte mettendo in mostra la tartaruga più scolpita che io ebbi mai visto.
    
    “Vuoi qualcosa da bere?”
    
    “Oh ciao. Si, grazie. Aspetta ti do i soldi. Un panino con salsiccia e una birra”, mi disse mentre mi passava 10 euro.
    
    Mi avvicinai alla bancarella del ristoratore e ordinai quanto udito e poi mi balenò in mente un’ idea. Non avendo avuto modo di poterlo conoscere presi in seria, ma anche un po’ imprudente, considerazione l’ idea di invitarlo a casa mia. Così gli scrissi un biglietto:
    
    “Ci vediamo domenica alle 16.00 a via delle Mimose. I miei saranno fuori”
    
    Avvolsi il biglietto nel resto dei soldi e glielo diedi insieme al ...
    ... panino e alla birra. Mi invitò a restare li’ con lui ma io mi rifiutai e scappai. Poco distante mi fermai e vidi che stava contando i soldi e poi trovò il biglietto, lo lesse e se lo mise in tasca.
    
    “E’ fatta”, pensai e tornai aspettando che arrivasse la domenica pomeriggio giorno che i miei dedicavano al bingo. Mi feci una doccia veloce e anche un clistere. I miei uscirono intorno alle 15.45 ma la paura che potessero tornare indietro avendo dimenticato qualcosa era tanta.
    
    Il mio orologio segnava le 15.57 quando sentii suonare il campanello. Con il cuore in gola andai ad aprire la porta e mi ritrovai davanti lui che indossava una camicia di jeans e un jeans celeste.
    
    “Mi stavi aspettando?”
    
    “S…si. Entra”
    
    Lo fece entrare controllando bene che nessuno dei vicini mi avesse visto.
    
    “Scusa se ti ho scritto quel messaggio”
    
    “Ma scherzi? Era la cosa più bella che mi sia mai potuta capitare da quando sono in città”, mi disse sorridendomi. Lo feci accomodare sul divano e lui mi prese la mano e me la portò sulla sua patta. Era molto gonfia.
    
    “Cosa stai aspettando? Scarta il tuo regalo”
    
    Abbassai la lampo, gli spostai i boxer e spuntò un cazzo di tutto rispetto. Sul mio block-notes lo avevo disegnato 16cm (perché questa era la lunghezza del foglio), ma invece li superava abbondantemente. Erano almeno altri 8cm in più.
    
    “Io mi chiamo Mohammed e tu?”
    
    “Camillo”
    
    “Ah. Ti hanno mai incitato?” si riferì alla parola dialettale Sucamillo (succhiamelo). Non me lo feci ...
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