1. Il commerciante di colore 1


    Data: 18/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: FRANK_1987, Fonte: Annunci69

    ... ripetere una seconda volta e me lo infilai in bocca.
    
    “Ah, hai una bella bocca grande e calda. Oh, si, continua così”
    
    Lo succhiavo, lo leccavo, gli titillavo il buchino del glande con la lingua tra i suoi spasmi e il suo godimento. Poi mi fece staccare, si alzò e si abbassò pantaloni e boxer schiaffandomelo di nuovo in gola. Lo leccavo come se fosse un calippo e in più gli leccavo anche le palle oppure me le infilavo in bocca.
    
    “Sei un vero esperto”
    
    “Veramente questa e’ la mia prima volta”
    
    “Ma non dire sciocchezze”
    
    “E’ la verità”
    
    “Allora sono felice. Prendi questa nerchia” e me lo schiaffò di nuovo in bocca. Mi prese per i capelli e iniziò a muovere regolarmente la mia testa fino a quando mi premette con la faccia contro il suo pube facendomi ingoiare tutto il suo cazzo che quando lo tolse, era pieno di pre-sperma che colava per terra sul tappeto e anche sui miei pantaloni.
    
    “Andiamo di la’”
    
    Mi alzai dal divano e lo condussi in camera mia. Mohammed mi girò e mi bacio con la lingua, una lingua vellutata. In più potevo sentire il puzzicchio del pizzetto che si era fatto crescere negli ultimi giorni. Continuando a baciarmi, mi tolse la maglia mentre io mi toglievo i pantaloni. Sentii le sue mani percorrere la mia schiena e aggrapparsi al mio sedere come se fosse una maniglia antipanico. Poi infilò le sue mani nelle mie mutandine e iniziò a titillarmi il buchino. Riflessi allo specchio sembriamo molti strani sia per la stazza, lui un omone grande e ...
    ... grosso che doveva piegarsi un po’ in avanti per baciarmi e io un ragazzino quasi esile, e sia per la differenza di colore, sembravamo un Ringo.
    
    Toccai quel bronzo di Riace nero che avevo davanti. Lo toccai da sopra la maglietta e poi gliela feci togliere. Aveva due pettorali che sembravano non finire mai e io li leccai e li succhiai mentre lui gemette di piacere. Scesi fino al suo cazzo ma non prima di avergli leccato a pieno la sua tartaruga così dura che si ci poteva grattugiare sopra il formaggio. Presi per un po’ il suo cazzo di nuovo in bocca ma lui mi alzò, mi strappò via le mutandine e mi buttò sul letto. Avanzava verso di me e mi camminava sopra come se fosse una pantera nera e poi mi girò e mi divise le chiappe con le sue dita. Sputò sul mio buchino e iniziò a insalivarlo perbene. La sua lingua sembrava un lenzuolo e non si limitava a preparare il mio buchetto ma mi leccava anche le chiappe e ogni tanto mi dava dei piccoli morsetti. Poi, con una leggera pressione, mi fece mettere a 90° e sentii la sua cappella bollente poggiarsi al mio buchino.
    
    “Ti prego, fai piano. Anche se e’ largo non l’ ho mai preso”
    
    “Tranquillo, lascia fare a me. Sentirai solo piacere”
    
    Avvicinò ancora la sua cappella al mio buchino e iniziò a spingere. Faceva male ma con un’ enorme respiro tutto passò. Spinse ancora ma fece ancora più male.
    
    “Basta ti prego fa male”
    
    “Prima mi fai venire qua e poi rinunci? Rilassati”
    
    Spinse ancora e con dolore la sua cappella entrò nel mio foro ...
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