1. Un guasto da niente


    Data: 16/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Artistoide, Fonte: RaccontiMilu

    Quando l’auto inizia a brontolare, Ilaria se ne accorge subito: la sua grande e grossa BMW non è il tipo di macchina da fare i capricci senza motivo. Eppure, di tanto in tanto, l’elegante mormorio del motore tedesco è scosso da un singulto, come un colpo di tosse strozzato. Ilaria spegne il lettore mp3 e aguzza le orecchie. Croack… Croackofff… Croack… Ancora. Dannazione, pensa lei, proprio adesso. La BMW fa finta di niente, continua a puntare verso la Toscana, mentre la campagna del Casertano scorre veloce fuori dai finestrini. Persa nel nulla della Campania. Dove diavolo lo trova un meccanico? Forse, se l’auto tiene duro, si riesce a tornare verso casa. L’auto singhiozza di nuovo e Ilaria sente una vibrazione poco rassicurante, il motore perde potenza e sembra sul punto di strozzarsi. No, dannazione, no, niente da fare. Col cavolo che si riesce ad arrivare a casa, va già bene se non resta a piedi in mezzo a questa maledetta strada arroventata dal sole. Ilaria sbuffa e impreca fra i denti, mentre cerca disperatamente una qualche indicazione che la porti a un centro abitato. Nel frattempo prova a chiamare il suo capo, mentre l’irritazione per il contrattempo si fa sempre più forte. Lo stronzo nemmeno risponde.
    
    Si infila in una stradina, per terra c’è un cartello accartocciato, chissenefrega, dovrà pur portare da qualche parte!
    
    L’auto singhiozza e borbotta, evidentemente sotto sforzo. Dietro un’alta macchia di arbusti secchi, fa capolino il cartello bianco e sforacchiato ...
    ... di un paese, Monculo di Campania o San Chissachì. Non avrà nemmeno mille anime, speriamo ci sia un’officina, sono quattro case buttate fra i sassi. Ilaria posteggia l’auto di fianco a un mandorlo, meglio non far sforzare il motore per niente. Adocchia un’anziana passante e si incammina. Alcuni abitanti del paesino la guardano fisso, straniti. Hanno lo sguardo che si immagina su uno che veda atterrare un’astronave nel giardino dietro casa. Un paio di uomini la guardano da capo a piedi, con gli occhi di fuori: sembra che si stiano mangiando quel corpo slanciato e armonioso, quelle spendide tette, quel culo sodo e favoloso. Del resto, la canotta, leggera e scollata, e i jeans cortissimi di Ilaria non lasciano troppo spazio alla fantasia.
    
    ‘Mi scusi signora… – chiede la ragazza – C’è un’officina qui vicino?’ La vecchietta guarda la bella ragazza con gli occhiali da sole e il fisico da ballerina. A parte le tette. Datti una mossa vecchia rincoglionita, pensa Ilaria, che qui mi sto arrostendo… La signora si stringe il fazzoletto sulla testa e risponde qualcosa di incomprensibile, ma indica una direzione. Ilaria si avvia frettolosamente, seguita dagli sguardi famelici di alcuni altri passanti, che si scambiano occhiatine, cenni e gomitate.
    
    Un’officina! Davvero! Sospira di sollievo, l’incazzatura per il guasto è ancora tanta, ma forse se ne riesce a venir fuori senza troppo ritardo. Riprova a chiamare il capo per avvertire, ma ancora nessuna risposta. Che cazzo.
    
    Ilaria entra ...
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