1. Finalmente mi scopo la vedova (Storia vera)


    Data: 15/09/2020, Categorie: Prime Esperienze Maturo Autore: mrcreampie79, Fonte: xHamster

    ... (cosa molto rara, prendo sempre il treno; Napoli è la madre del caos viario), con la coda dell'occhio intravidi una figura che mi sembrò essere V seduta alla fermata dell'autobus. Nel dubbio decisi di rifare il giro (breve) e sollevare ogni dubbio, forse questa era l'occasione che aspettavo da giorni. Arrivato alla fermata accostai l'auto ed abbassai il finestrino, era proprio lei, le chiesi se volesse un passaggio a casa, fu un poco titubante, nonostante avesse accolto la mia richiesta con un gran sorriso, forse inconsciamente sapeva che non era la cosa giusta da fare (istinto femminile), ma frequentava pur sempre casa mia, e di sicuro da donna intelligente non poté rifiutare perché sapeva che ciò avrebbe sollevato più dubbi rispetto a se avesse accettato il mio invito e che in futuro di sicuro avrebbe dovuto rispondere a delle domande sul perché non avesse voluto accettare un passaggio da me. Accettò e salì.
    
    Decisi che dovevo subito creare una sorta di tensione emotiva (mi sembrò la tattica più appropriata per capire se la cosa fosse fattibile) chiedendole cosa stesse facendo da sola in quel posto poco raccomandabile per una signora “piacente” come lei, mi rispose che si era recata al cimitero da suo marito e che per ritornare prima a casa aveva deciso di aspettare l’autobus in quel luogo isolato, continuai dicendole che se qualche malintenzionato le avesse voluto fare qualcosa nessuno avrebbe potuto aiutarla, a quest’ultima affermazione lei sorrise e mi disse, che ...
    ... nessuno osservandola bene le avrebbe fatto niente (infatti pensandoci bene… il suo modo di vestire e di porsi era molto più che casto) ribattei dicendo che era il contrario, perché se qualcuno l’avesse osservata come si deve avrebbe di sicuro capito che sotto quell’alone di castità (apparente) si nascondeva una splendida femmina. La cosa la turbò un pochino,me ne accorsi dalla postura che assunse, quasi a volersi difendere da quell’affermazione, le chiesi se fossi stato scortese, mi rispose di no (ma penso che lo fui), ma ci tenne a sottolineare che da quando era morto il marito era la prima volta che riceveva complimenti del genere. Pensai che dovevo battere il ferro finché fosse caldo e provare a spingermi oltre (tanto più di un rifiuto o di una “cazziata”, che poteva succedere) e le chiesi sfrontatamente che se fosse venuta a bere un caffè con me da li a poco avrei continuato a riempirla di complimenti perché se li meritava tutti e non c’era altra cosa che avessi desiderato di fare in quel momento. Dopo qualche attimo di silenzio (sono sicuro che la mia proposta la intrigò fortemente) la sua risposta mi lasciò quasi di stucco (a dir la verità non ci speravo): “Ė se ci vedesse qualcuno cosa diremmo”? risposi prontamente (per fortuna) che se qualcuno ci avesse visto avremmo detto che c’eravamo incontrati per caso al bar e che prendere un caffè non è reato. Lei annui con la testa è disse: “Un caffè e basta però”, quel “basta” per me significò quasi un via libera, sapevo che se ...