1. Io, mamma


    Data: 11/09/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: Antonietta, Fonte: RaccontiMilu

    Lo spettacolo inizia alle 21, in un teatrino di Torino. Giulia, la piccola (piccola si fa per dire) recita in una compagnia amatoriale che fa il suo debutto proprio stasera. E ci andiamo tutti, a vederla. Io, Mara (l’altra mia figlia, quella più grande), il marito di Mara e tutti i loro amici. Ragazzi che sono circolati per casa sin da quando erano piccoli. Mancherà, ovviamente, mio marito, loro padre. Lui se n’&egrave andato da anni. Si fa vivo, a volte, per i compleanni o per le feste comandate.
    
    Passa Mara a prendermi. Lei ormai abita a Torino, ma era da queste parti per lavoro, e allora mi dà uno strappo. E poi ci riporta indietro, alla fine dello spettacolo. Me, Giulia, che abita ancora con me, e Federica, l’amica del cuore di Giulia che, ovviamente, recita con lei.
    
    Lo spettacolo &egrave carino. Amatoriale, ovviamente, ma carino. Usciamo dal teatro, e aspettiamo che Giulia e Federica ci raggiungano. Ci mettono un po’ di tempo: si devono cambiare, struccare, salutare tutti… Rimango a parlare con Mara e gli altri amici. &egrave l’inizio della primavera, anche all’aperto si sta bene.
    
    Finalmente arrivano. Io finisco di parlare con un paio di amiche di Mara, quando Giulia si avvicina: ‘Senti, io e Fede ci fermiamo a dormire da Mara. Vogliono andare a festeggiare…’.
    
    ‘Se va bene a loro per me non c’&egrave problema… Solo che devo tornare a casa…’
    
    Mara si offre di portarmi a casa, e poi raggiungerli dopo: ‘Oppure, se vuoi, puoi andare con Roby. Lui torna indietro ...
    ... adesso’.
    
    Roby, cio&egrave Roberto, &egrave uno dei loro amici che mi circola per casa sin da quando &egrave piccolo. L’ho visto crescere, praticamente. ‘Se non &egrave un problema per lui, per me va bene’.
    
    ‘Nessun problema’, dice lui. E lancia un sorrisetto a Mara e Giulia che non riesco ad interpretare.
    
    Saliamo in macchina, e parliamo del più e del meno. E senza che me ne renda conto inizia a darmi del tu. Non &egrave un problema per me. Molti loro amici e amiche lo fanno da tempo.
    
    ‘Senti, ti spiace se ci fermiamo solo a mangiare qualcosa di veloce? Non ho fatto cena, e ho una fame che la vedo’.
    
    Mi sembra brutto dirgli di no, del resto mi fa un favore portandomi a casa: ‘Sì, sì, non c’&egrave problema, figurati’.
    
    Ci fermiamo in una birreria che &egrave di strada, anche se per trovare parcheggio giriamo come matti. ‘Che prendi?’, mi chiede.
    
    ‘Mah… solo qualcosa da bere’.
    
    Ordina lui: un panino, enorme, e due medie scure. Una media..e chi l’ha mai bevuta tanta birra in una volta sola. E scura per giunta. Comunque un po’ per volta va giù. E la sento darmi un po’ alla testa. Ma &egrave una sensazione piacevole. Faccio un salto in bagno prima di partire, e quando torno al tavolo trovo due bicchierini: ‘Cos’&egrave?’
    
    ‘Vodka. Non si può finire una serata piacevole senza un goccetto tosto’, e la beve d’un fiato. Dovrei rinunciare, ma sarà la serata piacevole, sarà la birra, lo butto giù d’un fiato anche io. E mi sento subito completamente sbronza. Infatti ...
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