1. Mio zio, e quel giorno di pioggia.


    Data: 04/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Incesti Gay / Bisex Autore: 9deki6, Fonte: RaccontiMilu

    ... mia chiappe, ma non feci niente di particolare, stetti fermo e subito scivolò oltre. Sicuro è che, mentre nella parte anteriore fu velocissimo, dietro impiegò molto tempo massaggiandomi il culo. Quasi dieci minuti a toccarmi solo quello. Per poi finire con le gambe e i piedi. Finito si alza e mi fa ‘Dai, ora tocca a te ricambiare.’ ‘Ok, ok.’ Allora si gira e si inizia togliere i pantaloni, e prima che io possa dire nulla anche le mutande, mostrandomi così quel bellissimo culo che avevo sempre intravisto. Era veramente adorabile. Anche se ero interessato più a davanti. Però si sdraia sulla pancia e mi dice ‘Dai, mettiti come ero io prima. E stendilo bene dappertutto eh!’ ‘Si si, non ti preoccupuare.’ Ma io ero preoccupatissimo. Il mio cazzo era in erezione, e mettendomi così se ne sarebbe accorto. Fortunatamente la mia scarsa lunghezza fa sì che, a parte il contatto diretto con le mie palle, la mia asta non toccava e in questo modo non si sarebbe accorto, anche se tenerla così in alto mi procurava uno sforzo allucinante, al quale dopo poco mi abituai. Dopo avergli passato le braccia e le spalle, e averle rese belle lucenti, scivolai, e inaspettatamente il mio cazzo si ritrovò proprio a puntare tra le sue chiappe. Mi imbarazzai tantissimo, e scivolai ancora più giù così che non avessi più questo problema. Finisco di mettergli l’olio anche sui piedi e lui si gira a pancia in su. Un’imponente cazzo da 21 22 centimetri bello grosso svetta. Io resto un attimo imbarazzato e lui ...
    ... mi dice ‘Oh, guarda chi s’è svegliato! Beh, con delle mani soffici come le tue come potevo evitarlo? E poi mi è sembrato che anche tu non sia messo meglio!’ io arrossisco e mi nascondo il corpo, ma lui si mette seduto a gambe aperte e guardandomi mi dice ‘Ei, non avrai mica vergogna!? Siamo tra uomini, è naturale che succeda, dai. Ora finisci di mettermi l’olio. Parti dai piedi.’ E si risdraia, stringendomi con le gambe in mezzo a lui. Io, anche se imbarazzato inizio. Parto dai piedi, salgo sopra il ginocchio, e mi fa capire che vuole richiudere le gambe così, prima alzo la sinistra poi la destra e mi ritrovo seduto sopra di esse. Arrivato alla zona del pube la passo e passo al petto e alle braccia. ‘Ei, cosa fai? Non mi vorrai mica mettere l’olio a macchie. Hai saltato un pezzo!’ Mi prende le mani e me le poggia sulla sua asta. Le inizia a muovere su e giù, e io che assecondo. Poi passa alle palle, e anche su quelle mi muove le mani. Dopo un poco ormai avevo capito. Inizio così una lenta e dolce sega. Lui mette le mani dietro alla testa, e mi dice ‘Io lo sapevo che ti piaceva il cazzo. Continua così, troietta. Anzi prova ad assaggiarlo, vedrai che buono.’ E dicendo questo preme la mia testa con una sua mano sul suo uccello. Io ormai ero inebriato da quel corpo, dalla sensazione dei suoi piedi che giocavano con le mie natiche e con le dita di questi che volevano penetrare nel mio buchetto. Senza pensarci più di tanto lo presi in bocca. Il sapore di maschio e quello dell’olio ...