1. Mio zio, e quel giorno di pioggia.


    Data: 04/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Incesti Gay / Bisex Autore: 9deki6, Fonte: RaccontiMilu

    ... non guidare al ritorno e di far quindi guidare mia zia. Automaticamente io mi trovavo seduto sui sedili posteriori con mio zio, e mia sorella davanti con mia zia. Durante il viaggio di ritorno la mia testa continuava a ripensare a quel contatto, e mentre faceva questo dovette sostenere anche mio zio che si strisciava le mani sulle cosce, e a volte, anche sul pacco. Questo fece scattare nuovamente il mio ‘attrezzo’. Io non sapevo più come nascondere la mia erezione. Ero vestito con dei semplici pantaloncini di tuta. Non potevo fare nient’altro se non poggiarci sopra le mani. Distogliendo lo sguardo da mio zio, speravo che la situazione sarebbe migliorata, ma peggiorò quando mio zio mi diede un pacca sulla gamba, facendo scorrere la sua mano forte verso l’interno coscia, solo per chiamarmi. La cosa finì quando arrivammo a casa. Io feci mi infilai velocemente in doccia per calmare i mie spiriti bollenti, e andai a letto molto eccitato.
    
    Il pomeriggio dopo, come mio solito, approfittavo del retro della nostra casa, nascosto da occhi indiscreti, per stendermi sul prato a prendere il sole senza che nessun costume o boxer per non avere il segno dell’abbronzatura. Andavo di pomeriggio dopo le quattro perché mia sorella si trovava al campo estivo fino alle sette, mia zia al lavoro finno sette e mezzo, e mio zio al lavoro fino alle 5 e mezzo, ma intanto non resistevo sotto il sole per più di un’ora, di solito. Quel giorno lì però, dopo essermi steso e messo l’olio abbronzante, sarà ...
    ... per la notte e la serata precedente movimentate, mi addormentai. Fui svegliato da una gradevole sensazione di freschezza invadermi i volto, e quando aprii gli occhi vidi mio zio che, a petto nudo guardava. Io mi imbarazza tantissimo e mi alzai di scatto, cercando di nascondere il mio corpo, completamente nudo ai suoi occhi. ‘Scusami, ora vado via.’ Dico subito, ormai mentre mi stavo per alzare, ma mio zio mi risponde ‘No, non ti preoccupare. Anzi, se ti va potremmo prenderlo insieme il sole, che ne pensi?’ Che potevo fare? Non mi sentivo proprio in posizione di poter rifiutare. E continuando mi fa ‘Dai, stenditi che ti metto l’olio.’ ‘No, no! Ci penso da solo’ risposi subito io, ma lui protestò dicendo ‘Ma come fai!? Dai, lascia che te lo metta io. Tanto che problema pensi che ci sia? Siamo solo noi a casa! Sono solo le 5 e mezzo!’ Non avevo scuse. ‘Dai stenditi.’ Mi dice, e nel mentre mi preme con una mano sul petto e mi risdraia. Piano piano inizia, dalle braccia al petto, poi parte dei piedi e continua su per le gambe, arrivando anche all’inguine, dove prende in mano il mio uccello e, con una manata veloce me lo olia. Io no faccio in tempo a dire nulla che ha già finito così mi dice di girarmi di schiena che avrebbe fatto tutto anche lì. A differenza del lato anteriore però, sta volta si posiziona a cavallo, scivolando indietro con le gambe mano a mano che mi oliava. C’è stato anche un momento in cui mi è sembrato di sentire un qualcosa di duro puntare esattamente tra le ...