1. Le mutandine di mamma


    Data: 04/09/2020, Categorie: Incesti Autore: architetto, Fonte: RaccontiMilu

    ... desiderata, eccitata’
    
    ‘Ah, Ah’.’ sospirò quando la mia mano risalì le cosce sotto il suo vestito e le accarezzò il sesso prima da sopra le mutandine, poi scostandole direttamente sul taglio.
    
    ”e quando ti eccitavi, ti toccavi?’
    
    ‘ Non sono fatta di pietra, però quando mi masturbavo mi sentivo una degenerata.’
    
    Le presi una mano e me l’appoggiai li dove il mio sesso teso ingrossava i pantaloni. Mamma prese ad accarezzarmelo da sopra la stoffa, poi prese coraggio e mi aprì la cerniera e lo impugnò saldamente. Si era lasciata andare, avevo vinto tutte le sue remore.
    
    Le avevo alzato tutto il vestito, sotto aveva delle mutandine nere, davanti tutte in pizzo e dietro erano solo un velo che lasciava intravedere il solco tra le natiche, non potevo resistere e mi inginocchiai e spinsi il mio viso tra quella carne invitante.
    
    ‘ No’cosa fai, alzati’
    
    ‘ No Ma, lasciami sono anni che sogno di farlo’
    
    Era meraviglioso, con delicatezza feci scivolare le mutandine e inizia a baciare le natiche di mamma, che sospirò:
    
    ‘ Aah’.sei tremendo’ti piace il mio culo, vero piccolo? ‘
    
    ‘ E’ il più bello che abbia visto in vita mia. ‘
    
    ‘ Bugiardo’avrai baciato culi più belli del mio.’
    
    ‘ E’ bellissimo, Ma’è bellissimo. ‘
    
    ‘ Ooh, piccolo’.oohh cosa mi fai.’
    
    Mamma aveva le mutandine sui ginocchi e la mia lingua andava e veniva tra la sua figa ed il culo. Era bellissimo sentire i suoi peli e sentirla ansimare.
    
    ‘ Ti piace Ma? ‘dimmi che ti piace. ‘
    
    ‘ Oh piccolo, è ...
    ... bellissimo. ‘
    
    ‘ Era tanto che non te lo facevano eeh Ma? ‘
    
    ‘ Tanto’troppo. Continua ti prego.’
    
    Da quando era rimasta sola, mamma, avrà avuto anche altre storie, ma era sempre stata molto discreta e mai avrei immaginato di sentirmi dire quello che mi disse:
    
    ‘ L’ultimo chi è stato, Ma?’
    
    ‘ Ooh’piccolo mi vergogno, cosa vuoi sapere?…ahhhh, si, sii così.’
    
    Avevo smesso di baciarle il culo e stavo dietro lei, una mano sul seno e l’altra che titillava il clitoride:
    
    ‘ Chi è stato? Dimmelo? ‘
    
    ‘ Ssandro, il figlio dei vicini è stato l’ultimo.
    
    ‘ Chii? Sandrinoo? Quel truzzo? Ti sei fatta scopare da quel bulletto? ‘
    
    ‘ Si, no’non mi ricordo, era venuto per la parabola e non so come è successo.’
    
    ‘ E’ venuto per la parabola e siete finiti a letto. ‘
    
    ‘ Noo’non a letto’sul divano.’
    
    ‘ Sul divano? ‘.e Sandro è il solo che ti sei scopata.’ io l’incalzai
    
    ‘ Basta, basta.’ Mamma mi abbracciò e disperata mi baciò, mettendomi la lingua in bocca, per farmi tacere.
    
    Mi liberai dei pantaloni e la piegai sulla lavatrice, alzandogli il vestito, le allargai le gambe cercando di penetrarla:
    
    ‘ No’questo no’ non voglio.’
    
    ‘ Perché no’non hai voglia?’
    
    ‘ Si che ho voglia, ma’.non possiamo’accarezzami.’
    
    Continuai a sfregare la punta del cazzo sulla sua figa, mamma ansimava, sentivo che era pronta ad accogliermi, ma volevo che fosse lei a pregarmi di farlo’e finalmente:
    
    ‘ Non resisto più’dai mettimelo dentro’scopami.’
    
    Era talmente bagnata che con una leggera ...
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