1. Le mutandine di mamma


    Data: 04/09/2020, Categorie: Incesti Autore: architetto, Fonte: RaccontiMilu

    ... settimana successiva, quindi il giorno che sapevo che sarebbe venuta le ho fatto trovare le sue autoreggenti nere tutte belle impiastricciate.
    
    Al ritorno le ho trovate appese in bagno ad asciugare. Il gioco si faceva interessante.
    
    La settimana successiva mi presi un giorno libero e l’aspettai. Quando mi vide in casa mi chiese il perché ed io le dissi che stavo lavorando da casa e lei, tranquillamente, cominciò a pulire, a riordinare.
    
    Sul comodino, in bella mostra, avevo lasciato i suoi slippini rossi . La curai e quando la vidi dirigersi verso la camera, scrutai le sue reazioni. Li raccolse e dopo aver fatto scorrere le dita sul tessuto impregnato dai miei umori, sbuffando li gettò tra la roba sporca. Il tutto senza dire una parola. Tutto mi sarei aspettato da lei, ma anche quella volta non reagì.
    
    Stava appoggiata alla lavatrice e stava insaponando i panni prima di metterli nel cestello. Quando toccò agli slippini gli passò sopra le dita e poi se li avvicinò al naso annusandoli. Entrai in bagno e lei li teneva ancora in mano, mi guardò con uno sguardo per niente severo anzi notai uno strano languore nei suoi occhi.
    
    ‘Mamma …’ non ero in grado di articolare una frase, ma feci una cosa che non avrei mai creduto di avere il coraggio di fare. La abbracciai da dietro e cominciai a baciarla sul collo. Lei non si muoveva, non accennò ad un gesto di rifiuto, non mi respinse.
    
    ‘Sei bellissima’ furono le uniche parole che riuscì a pronunciare.
    
    ‘Lasciami …. Tu sei ...
    ... pazzo’ la sua voce non aveva toni di collera ed ancora una volta non ci furono gesti di rifiuto.
    
    ‘No, mamma, lasciami.’ continuai a baciarle il collo, mentre con le mani cercavo il suo seno.
    
    ‘No, no, no’che stai facendo, smettila ti prego. .’ la sua voce per niente indignata, anzi aveva un tono caldo, suadente.
    
    Le mie mani si fecero più intraprendenti, lei si limitò a dire:
    
    ‘No, no dai’lasciami, non si può’
    
    Però, si lasciò slacciare il vestito e scoprire il seno. La feci voltare viso contro viso e le baciai il seno morbido e pieno, succhiai i capezzoli che erano già turgidi. Lei chiuse gli occhi e con una mano mi accarezzò la testa.
    
    Continuai a baciarle il seno e le mani scesero ad accarezzarle il sedere da sopra il vestito.
    
    Lei mi lasciò fare e cominciò, con dei sospiri, a mostrare segni di piacere:
    
    ‘Ti piace Ma..’ le chiesi e quando lei mi rispose ‘Tu che ne pensi’ le presi il viso tra le mani e la baciai sulla bocca, la mia lingua forzava le sue labbra fino a quando lei non rispose, prima timidamente e quindi con più ardore.
    
    ‘ Da quando aspettavo questo momento, mamma’
    
    ‘ Lo so’.lo so’
    
    ‘ Come fai a saperlo?’
    
    ‘ Chi lavava le mie mutande tutte macchiate di seme?’
    
    ‘ E cosa pensavi quando le lavavi?’
    
    ‘ All’inizio mi arrabbiai molto, ma poi pensai che era una tappa che molti adolescenti fanno e non ti dissi nulla e lo accettai.’ e poi proseguì ‘ poi passarono gli anni, ma tu continuavi e la cosa cominciò a piacermi, mi sentivo’mi sentivo ...
«1234...9»