1. 132 – La giovane Erica aperta in culo dal nonno


    Data: 27/08/2020, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... i pantaloni ancora un po’ ed estrasse anche le grosse palle pendenti. Me le fece accarezzare, poi un braccio mi circondò le spalle e la sua mano dietro la nuca mi spinse verso il suo inguine infuocato. Mi ribellai, Massimo dallo specchietto se ne sarebbe potuto accorgere, ma il nonno ebbe un colpo di genio. Ad alta voce mi chiese se avevo sonno e senza nemmeno attendere la mia risposta mi disse di distendermi sulle sue gambe. La nonna, premurosa, mi consigliò di seguire il consiglio di suo marito e mi trovai così a ingoiargli il cazzo mentre lui mi spingeva con forza il capo verso il basso. Per fortuna che la nonna chiacchierava con Massimo senza soluzione di continuità e lui, poveretto, subiva quel fiume di parole senza mai riuscire ad infilare nel mezzo una sola vocale. Il nonno intanto aveva infilato sotto il mio sedere la sua mano libera e con un dito mi stava inculando a più non posso. Mi sussurrava ‘continua troietta mia’ e faceva scorrere dentro e fuori un dito della mano dentro al mio culo. Poi la sua mano dietro la mia nuca mi pressò più a fondo possibile, io sentii il suo cazzo battermi in fondo alla gola e penetrare alcuni centimetri dentro la laringe, quindi mi sborrò copiosamente direttamente nello stomaco. Tolse il dito dal mio culo, raccolse le mie mutande da sopra al sedile e le annusò nuovamente, quindi le usò per pulirsi il cazzo e se le mise in tasca lasciandomi senza alcuna protezione intima. Appena arrivati a casa fui la prima a guadagnare il bagno e ...
    ... dopo essermi chiusa dentro, mi feci un rinfrescante e interminabile bidet. Verso le due, Massimo salutò e se ne andò e io andai a dormire, finalmente sola.
    
    Il vecchio, mi aveva fatta eccitare e fui tentata di masturbarmi, poi spensi la luce e provai a dormire, mi girai nel letto per una buona mezzora, poi, incapace di dormire, accesi l’abat-jour, quindi, presi il mio libro e mi misi a leggere. Ad un certo punto sentii chiaramente il rumore classico della serratura della porta di casa che scattava, ebbi paura, erano tutti a letto, chi poteva essere? Spensi la luce e vidi che da sotto la porta della mia camera filtrava la luce del corridoio. Con il cuore in tumulto, mi avvicinai alla porta e la aprii. Non c’era nessuno, eppure la luce era accesa, ero nuda e chiunque ci fosse stato non mi pareva il caso che mi mostrassi in quelle condizioni.
    
    Rientrai in camera mia e mi infilai la camicia da notte, quindi uscii ancora e percorsi il corridoio fino in cucina, la porta di casa era socchiusa, mi feci coraggio e mi affacciai. Sotto il pergolato in cortile, con il lampioncino acceso, seduto sulla panca di legno con i gomiti appoggiati al tavolo, c’era il nonno. Era in pantaloncini, si stava fumando una sigaretta, davanti a lui una bottiglia di vino e un bicchiere pieno a metà. Lui mi vide e allora lo salutai chiedendogli se non aveva sonno, lui mi rispose che aveva fatto un certo discorsetto con la nonna e adesso si stava rilassando. Oggi io mi domando: Ma quanto ero ingenua a quei ...