1. 11 – La Casa


    Data: 11/08/2020, Categorie: Autoerotismo Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    ... sapeva cosa stava capitando. Con la mano sinistra si accarezzò il seno. Sentì se stessa sospirare forte.
    
    Non si era mai toccata in vita sua, neppure quando era stata adolescente.
    
    L’educazione religiosa, forse, o forse semplicemente perché era una bella ragazza e non aveva mai avuto bisogno di farlo: aveva sempre avuto qualche ragazzo accanto a lei.
    
    Ora aveva ventitré anni, sicuramente non era vecchia, ma forse erano un po’ troppi per iniziare con queste cose.
    
    Ma perché no?
    
    Forse avrebbe potuto solo accarezzarsi un pochino. Niente di sconveniente, niente che non avrebbe potuto raccontare a Paolo, solo per farsi un po’ di coccole.
    
    Con la mano si accarezzò il pube, sentì un brivido che le attraversava il corpo.
    
    Era eccitata, non avrebbe potuto chiamare in nessuna altra maniera quella sensazione. Con il dito medio si accarezzò tra le labbra glabre.
    
    Si, era eccitata, e anche il suo corpo lo sapeva.
    
    Si fece un’altra carezza. Stava bene, che male c’era?
    
    Ancora una carezza, e poi ancora una.
    
    Teneva gli occhi chiusi e pensava solo alla magia di quel posto: Barbara ci aveva fatto l’amore con suo marito, e a lei era esattamente nel posto in cui avrebbe dovuto essere.
    
    La sua mano accelerò , senza mai staccarsi dalla pelle. Con l’altra mano raggiunse un seno e lo strinse forte.
    
    Fortunatamente i folletti e gli elfi non esistevano veramente, diversamente quella sera avrebbero goduto di uno spettacolo decisamente nuovo!
    
    Allargò le gambe e lasciò ...
    ... che le sue dita scivolassero dentro di lei.
    
    Fece entrare ed uscire le dita da dentro la sua vagina, mentre l’indice dell’altra mano si sfiorò il clitoride.
    
    La sensazione ora era fantastica, decisamente superiore a quello che avrebbe immaginato.
    
    Ora non aveva senso fermarsi, non avrebbe potuto tornare indietro.
    
    Accelerò il movimento, aggiungendo una terza dita alle due con cui già si stava stimolando. Senti se stessa gemere, con lo stesso tipo di gridolino che usava con il suo ragazzo e che a lui tanto piaceva.
    
    Allargò ancora di più le gambe e con la punta dei piedi spinse il bacino verso l’alto, come se stesse facendo l’amore con il cielo e volesse facilitargli la penetrazione.
    
    Accelerò ancora di più e sentì l’orgasmo può provenire dal profondo.
    
    Strinse un ciuffo d’erba con la mano e lo strappò nel momento in cui venne, non provando neppure a trattenere un urlo liberatorio che le uscì dai polmoni.
    
    Così come era arrivata subito al vertice, altrettanto in fretta si rilassò.
    
    Era stato bello, aveva sbagliato aspettare fino a ventitré anni per toccarsi.
    
    O forse, più semplicemente, aveva finalmente trovato la condizione in cui era in pace con se stessa.
    
    Si addormentò senza neppure accorgersene
    
    Michela si svegliò con una strana sensazione.
    
    Quando apri gli occhi capì perché: si era addormentata sul prato.
    
    Si mise a sedere guardandosi attorno: il sole era alto, dovevano essere almeno le dieci di mattina. Era ancora nuda.
    
    Dopo un istante capì ...
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