1. 11 – La Casa


    Data: 11/08/2020, Categorie: Autoerotismo Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    ... perché si era svegliata: qualcuno stava chiamando.
    
    Allarmata cercò di vestirsi. Il suo reggiseno e le sue mutandine erano accanto a lei, ma l’umidità della notte non gli aveva fatto bene ed erano inutilizzabili.
    
    Per fortuna la vestaglia era appoggiata su un ramo e non era bagnata. La indosso velocemente, calzò i sandali e uscì dalla radura.
    
    Fortunatamente il luogo le aveva permesso di essere invisibile rispetto a chiunque fosse stato all’esterno, diversamente sarebbe morta di vergogna.
    
    Quando si avvicinò a casa, vide due ragazzi fermi davanti alla porta di casa sua.
    
    Si avvicinò a loro e chiese cosa volessero.
    
    “Stiamo cercando Lorenzo e Maurizio – disse uno dei due, quello più alto – sono in casa?”.
    
    Michela scosse la testa, sentendosi subito in imbarazzo quando notò che gli occhi dei due ragazzi erano puntati verso il suo petto.
    
    Evidentemente la temperatura le aveva provocato qualcosa, perché i suoi capezzoli erano estremamente evidenti attraverso il sottile tessuto della vestaglia.
    
    Incrociò le braccia sul petto, poi rispose: “No, non sono in casa. Cioè, ora abito io qui”.
    
    Il ragazzo sembrò stupito. “Non c’è neppure Barbara?”, domandò.
    
    “Non, ora ci sono io. A proposito, io mi chiamo Michela”, rispose tendendo la mano.
    
    Anche i due ragazzi si presentarono, erano Mirko e Francesco.
    
    Mirco guardò verso la casa. “Ti sei trasferita qui?Stai facendo dei lavori?”.
    
    Michela annuì. “Sì, anche se da sola e credo che ci metterò un po’ di ...
    ... tempo”.
    
    “Noi qualcosa sappiamo fare – disse Francescoo – dare il bianco, qualche lavoro di muratura…se hai bisogno puoi chiamarci”.
    
    “Forse sì. Dove vi trovo?”.
    
    Francesco sorrise:”Il paese è piccolo, basta che chiedi di noi”.
    
    Si salutarono, poi Michela entrò in casa e si fece una lunga doccia.
    
    La serata precedente era stata strana.
    
    Inzuppò una spugna con il sapone e se la passò sul corpo. Le tornarono in mente le sensazioni che aveva provato la sera prima.
    
    Una parte di lei si sentiva ancora in colpa per quello che era successo, ma un’altra parte era invece consapevole che non c’era nulla di male in quello che aveva fatto.
    
    Era naturale, e lei faceva parte della natura.
    
    Certo, non avrebbe dovuto abusar ne, però era consapevole come molte donne si toccassero abitualmente e non provassero nessun senso di colpa.
    
    Come tutte le cose, forse, era solo necessario abituarsi.
    
    Chiusa l’acqua, uscì dalla doccia e si rivestì.
    
    Era forse arrivato il momento di andare a vedere il paese; ne avrebbe anche approfittato per portare a sviluppare le foto che avevo trovato il giorno prima.
    
    Barbara avanzò di qualche passo nella stalla, aspettando che i suoi occhi si abituassero all’oscurità.
    
    Quando cominciò a vedere bene, scorse un movimento in fondo al locale.
    
    Avanzò fino a quel punto, rimanendo immobile di fronte a quello che stava vedendo: Michela indossava solo un paio di mutandine, era distesa su un tavolo rotondo e teneva gli occhi chiusi.
    
    Si girò su se stessa ...
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