11 – La Casa
Data: 11/08/2020,
Categorie:
Autoerotismo
Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu
Michela guardò verso la casa di campagna e sorrise.
Era perfetta.
La porta si aprì e ne uscì una donna castana, che avanzò verso di lei tendendole la mano.
“Piacere, io sono Barbara”, disse la donna.
Si strinsero la mano.
“È bellissimo – disse Michela sorridendo – non posso credere di aver avuto una fortuna così grande!”.
Guardò verso Barbara: “Non ha cambiato idea, vero?”.
Barbara sorrise e scosse la testa: “No, non ho cambiato idea. Mi segua, le farò vedere tutta la casa”.
Entrarono nell’edificio e Barbara la guidò attraverso le stanze.
Era una casa che aveva sicuramente tanti anni, ma era stata interessata recetemente da una massiccia ristrutturazione; era visibile anche per Michela che non era un’esperta del campo.
Barbara le mostrò le camere e i servizi, poi uscirono nuovamente e si recarono nell’edificio contiguo.
“Questa era originariamente la stalla – disse Barbara – noi per anni l’abbiamo usata un po’ come garage e un po’ come zona franca, per fare piccoli lavori o anche solo per far giocare i bambini quando erano piccoli”.
Michela si guardò attorno: c’erano molti oggetti, strani per lei che era abituata alla città.
Sorrise ancora e annuì molto decisa. “Mi piace molto, sono molto contenta”, disse l’ennesima volta.
Uscirono nuovamente nel cortile e si indirizzarono verso il prato.
“Una delle maggiori risorse di questa casa – spiegò Barbara – è sicuramente questo grosso giardino. I miei nonni, gli antichi proprietari, ...
... erano contadini e non potevano neppure concepire una casa che non avesse un vasto terreno attorno. Fino a vent’anni fa tutto questo era coltivato; noi purtoppo non abbiamo più potuto occuparci del terreno e sono rimasti solo gli alberi da frutta. Però è molto bello e soprattutto permette di essere molto liberi. D’estate è bello prendere il sole e oziare in questo giardino”.
Michela annuì e pensò, dentro di sé, che era proprio il tipo di sistemazione che stava cercando.
Aveva nelle velleità artistiche, le piaceva sia a dipingere che scolpire, e purtroppo quelli di non erano hobby che potesse coltivare in un appartamento.
In primo luogo perché necessitavano di parecchio spazio, e in secondo perché aveva bisogno di stare in un posto che la ispirasse.
Erano anni che cercava una soluzione di quel genere, ma fino a quel momento non aveva trovato opportunità che fossero anche alla portata delle sue tasche.
Sia lei che il suo ragazzo, Paolo, non avevano infatti grandi entrate: Paolo lavorava come operaio e Michela guadagnava qualche soldo dalla vendita sporadica delle sue opere.
Tutto molto romantico, ma di fatto insufficiente per potersi permettere un affitto elevato.
“Barbara, voglio essere sincera con lei – disse Michela – l’affitto che mi state chiedendo è decisamente basso, molto più basso rispetto a quello che ho trovato per soluzioni molto simili. C’è qualcosa che devo sapere? C’è qualche problema con la casa?”.
Barbara sorrise, scuotendo la testa.
“No, ...