1. 11 – La Casa


    Data: 11/08/2020, Categorie: Autoerotismo Autore: claudiaeffe, Fonte: RaccontiMilu

    ... già per il giorno successivo.
    
    Bene, adesso le rimaneva solo da trovare un fidanzato, come aveva detto al fotografo.
    
    Chi chiamare?
    
    Prese il telefonino e scorse la rubrica telefonica. Chiamare Paolo era fuori discussione, e non solo perché si erano lasciati da poco. Paolo non era e non sarebbe mai stato il tipo di uomo che può apprezzare cose del genere, a maggior ragione in un momento come quello.
    
    Il suo sguardo si posò alla lettera M, e nello specifico al nome di Marcello.
    
    Marcello era un suo ex, si erano lasciati anni prima ma i rapporti non si erano mai del tutto interrotti. Si sentivano ancora talvolta, sempre all’insaputa dei rispettivi compagni.
    
    Marcello sapeva tutto di lei, e oltretutto, essendo stati assieme, aveva un elevato grado di confidenza.
    
    Avrebbe potuto chiedere a lui?
    
    Sfogliò qualche altro nome, senza successo.
    
    Non aveva grosse alternative, a meno che non scegliesse di andarci da sola o – peggio ancora – con il fotografo.
    
    Premete il tasto di invio chiamata e fece la telefonata.
    
    Dieci minuti dopo andava a letto contenta.
    
    Il cameraman si avvicinò al tavolo e fece un primo piano sul volto di Michela, poi scese lentamente lungo il corpo.
    
    Michela sapeva che gli attori professionisti non dovrebbero mai guardare in camera, ma non si curò della cosa.
    
    Dopo la lunga carrellata, Michela sentì uno scalpiccio di tacchi.
    
    Sollevò la testa per guardare: Alessia stava avanzando verso di lei.
    
    Aveva un’espressione truce in ...
    ... volto e, soprattutto, era completamente nuda, fatta eccezione per i tacchi a spillo. Non se lo aspettava, anche se non si stupì.
    
    Non le disse una parola: le fece una carezza sul volto, poi, con la punta delle unghie, scese lentamente sul suo torso.
    
    Le passò le unghie sui seni, sulla pancia, poi scese lungo le gambe.
    
    Quando arrivò ai piedi si fermò un attimo, poi, sempre con la punta delle dita, le accarezzò la pianta.
    
    Michela istintivamente cercò di ritrarsi, ma le cinghie le impedivano ogni tipo di movimento.
    
    Alessia passò ancora sotto al piede, questa volta con maggiore decisione.
    
    Michela deglutì, ma sentiva che stava per cedere.
    
    Ancora, questa volta due dita.
    
    Le sfuggì una risata.
    
    Come fosse un segnale, Alessia prese a farle il solletico.
    
    Michela sentì come se la stesse sconquassando dentro: prese ad agitarsi e a ridere senza freni, mentre sotto i suoi sforzi il tavolo ondeggiva leggermente.
    
    Non seppe quanto durò il supplizio, forse solo qualche minuto, ma quando terminò era distrutta.
    
    Alessia la scrutò con sguardo malizioso, poi si chinò sul suo piede.
    
    Lentamente, socchiudendo gli occhi, le passò la lingua sotto la pianta.
    
    Michela sentì un brivido partirle dal piede ed attraversarle tutto il corpo.
    
    Sospirò, chiudendo gli occhi.
    
    Ancora la lingua di Alessia, e questa volta un brivido ancora più forte.
    
    La ragazza si avvicinò al suo volto e si chinò su di lei.
    
    “Ti piace, eh?”, le sussurrò calda, poi le passò la lingua sulle ...
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