1. Forever Alone?


    Data: 06/08/2020, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... una prossima catastrofe.
    
    Il suo Guru gli disse che neppure immolandosi tra le fiamme del fuoco sacrificale gli sarebbe stato possibile evitare il disastro.
    
    Solo sopravvivervi era possibile. Solo quello.
    
    E io e quella giovane saremmo sopravvissuti. Se tutte le mie certezze erano state infrante, una sola restava:
    
    Non l’avrei abbandonata. Mai.
    
    Saremmo dovuti partire presto. Non subito, ma presto.
    
    E avremmo abbandonato quel paese. La cosa non mi dispiaceva. Per certi versi, Como, Ponte Chiasso e tutta la provincia mi avrebbero solo fatto soffrire.
    
    Avrei perennemente ricordato Katherine e Maria, senza mai poterle riavere.
    
    La comparsa di Maghera aveva in quel senso un duplice significato. Era un segno, un invito a non darsi per vinto e la fine di tutte le mie illusioni.
    
    Lo trovai buffo, quasi comico non fosse stato lordo del sangue.
    
    Per tutta la vita avevo visto film di eroi che avevano combattuto il male. Ora ero uno di loro. E stavo di merda.
    
    Non solo: avevo fatto la cosa giusta ma nessuno o quasi mi avrebbe dato ragione. C’erano delle attenuanti ma sicuramente nessun tribunale ne avrebbe tenuto conto.
    
    In ultima analisi, se io potevo essere scarcerato dalla situazione, Maghera (o Jaswindar, qual’era il suo vecchio nome) avrebbe sicuramente avuto meno fortuna.
    
    Nella remotissima e improbabile ipotesi che un tribunale la scagionasse, la sua famiglia non avrebbe avuto pietà.
    
    Mi tornò in mente Vivi per un miracolo, dei Gemelli Diversi.
    
    Io ...
    ... ce l’avevo avuto un attimo per lei. Avrei continuato ad averlo.
    
    Perché se fare la cosa giusta era consegnarla, allora preferivo infrangere la legge e continuare a guardarmi allo specchio senza problemi.
    
    Tutti gli anni in cui avevo subito offese, mi ero sentito dire ingiustizie da tutto e tutti, avevo accumulato tanta di quella rabbia che non ce n’&egrave modo di descriverla. Eppure, avevo avuto la forza di decidere di non agire come coloro che mi insultavano. Avevo decido, scelto, di essere migliore.
    
    Durante lo scontro con Giuliano o come cavolo si chiamava, tutta quell’energia era venuta fuori, spinta fuori dal solo ed innegabile sentimento che provavo per l’indiana stesa al mio fianco, quel legame affettivo che avevo tanto temuto.
    
    L’amore.
    
    Quello che mi aveva sempre dato buca, che avevo rinunciato a cercare e che alla fine mi aveva trovato.
    
    Sorrisi. No, decisamente non tutto il male veniva per nuocere.
    
    Senza una ragione presi ad accarezzare il fianco della giovane da sotto un seno sino alla natica. Un centimetro alla volta.
    
    Non volevo svegliarla e allo stesso tempo volevo essere sicuro che fosse reale.
    
    Quando fremette mi resi conto che forse avrei dovuto smettere. Contro ogni logica continuai.
    
    Infatti, pochi istanti dopo si svegliò.
    
    -Ho usato il tuo braccio come cuscino… Per…-, stava tentando di recuperare un minimo di cognizione del tempo.
    
    Sorrisi.
    
    -Per quella meravigliosa esperienza che abbiamo condiviso, avresti potuto usarlo molto ...