1. Forever Alone?


    Data: 06/08/2020, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu

    ... un’istante poiché stavamo godendo entrambi, i nostri bacini lanciati in una danza folle. Sentivo la sua intimità caldissima e umida accogliermi.
    
    Era fantastico…
    
    Cambiammo posizione, lei si mise sopra di me, io ero seduto. Il ritmo aumentò mentre ci scambiavamo boccate di saliva.
    
    -Vengo…-, dissi.
    
    -anch’io…-, disse lei.
    
    Ci fermammo un’istante.
    
    Sincronizzammo il ritmo. Spinte profonde, i nostri corpi si fusero in uno, mi sentii appagato come non mai. Quando venimmo all’unisono, lei mi inzuppò il pube, probabilmente aveva pure squirtato, io la riempii notevolmente, furono almeno sette scariche di sperma incandescente.
    
    All’apice del piacere entrambi ribaltammo la testa all’indietro emettendo un grido prima afflosciarci sul letto.
    
    Privi di forze ma felici come non mai. Sdraiato, riemergevo dal dormiveglia.
    
    Maghera dormiva ancora, avvinghiata a me, stava usando il mio braccio destro come cuscino.
    
    Rivisitai per un istante il recente passato, la scopata a dir poco eccezionale che avevamo fatto.
    
    Gettai uno sguardo all’orologio. Erano passate appena un paio d’ore.
    
    Notai i nostri abiti sparpagliati per la camera.
    
    Certo che anche durante un rito tantrico uno può perdere il controllo, in più modi.
    
    Il mio letto era sfatto in una maniera bestiale. Nemmeno con Katherine avevo raggiunto un risultato tanto caotico.
    
    Chiaramente però la cosa che mi colpiva maggiormente erano delle piccole macchie di sangue.
    
    Sangue versato…
    
    Il sangue che entrambi ...
    ... avevamo versato….
    
    I ricordi mi aggredirono.
    
    Il peso della vita che avevo reciso mi crollò addosso, singhiozzai, consapevole che nessuno, nessuno a parte quella giovane così bella, apparsa come da un sogno avrebbe mai potuto comprendere.
    
    Sapevo che il Karma mi avrebbe presentato il conto, avrebbe fatto sì che io pagassi per i miei peccati. Se non in questa, nella mia prossima vita.
    
    Ero pronto.
    
    Non pretendevo redenzione, avrei voluto molto fosse possibile ma non la pretendevo.
    
    Non più.
    
    Avevo attraversato la linea, questa volta definitivamente.
    
    Là fuori migliaia di persone si sarebbero svegliate, avrebbero rimesso in moto la ruota, ricominciando a lavorare, a vivere, a scopare, a fare tutto quello che facevano.
    
    Io e Maghera invece eravamo incatenati al sangue che avevamo versato. Non importava quante identità lei o io avremmo cambiato. Il rimorso ci avrebbe sempre trovati.
    
    Come avvertendo il mio turbamento, una sua mano mi accarezzò il petto, fermandosi in corrispondenza del cuore. Si strinse a me, avvinghiandosi ancor di più, come a volersi fondere con me, come se fosse stata convinta che io l’avrei protetta, difesa.
    
    Sospirai. Neppure sapevo se ne sarei poi stato in grado. Ogni cosa stava slittando, scivolando verso il baratro.
    
    Una cosa mi consolava, forse l’unica:
    
    Se eravamo persi, se realmente non c’era redenzione, lo eravamo in due.
    
    “Cosa posso fare per evitare la catastrofe?”, aveva domandato un tempo un re, venuto a conoscenza di ...
«12...171819...»