1. MI PIACCIONO LE DONNE MA PURE MI PIACE COMANDARE


    Data: 04/08/2020, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: chiodino, Fonte: RaccontiMilu

    ... risposta. Non è difficile penetrarla anche se si stringe come per opporsi, un gioco il suo, un gioco sapiente. E’ una figa imperiale. E’ fatta per scopare. La parte superiore del condotto vaginale lavora alla perfezione e la lubrifica come suo dovere; è come entrare col cazzo in una guaina, nel dito di un guanto stretto stretto che però cede e si arrende. Si, mi fa autentici pompini con la fica. Rotea lentamente i fianchi che stringo tra le mani, li porta in avanti quando mi ritiro e li arretra verso di me quando spingo. Una figa da letto, una figa imperiale appunto, fatta per il mio cazzo, una macchina per chiavare, con continue istintive novità nell’arte di Eva. Piccole cose che quasi mi commuovono e certo mi piacciono da morire. Sto per spirare, nonostante le mie caratteristiche sto già per godere e non voglio, non ancora. Ma un suo gemito di piacere, l’inarcare il capo verso l’alto, gesto che conosco bene, mi dicono che quasi c’è, sta per godere, gode anzi. Non l’orgasmo squassante che spesso ho visto da lei, ma c’è vicina ed a me è impossibile trattenermi. Nonostante stringa le chiappe fin a farmi male comincio a vuotarmi nel suo ventre bollente, non del tutto ma…riesco, ci son riuscito, non sborro più, estraggo il cazzo e lo punto sul buchetto del culo. Mi sento, sono una carogna. Non le ho detto cosa fare per sentire meno dolore, nella sua ignoranza stringe il buchetto fino allo spasimo, cerca di opporsi istintivamente ed inutilmente alla dolorosa penetrazione ...
    ... nell’orifizio intatto, vergine. E’ peggio ovviamente. Tenendola stretta per i fianchi, premo con forza crescente. Ne ho aperto più di uno di culetto alla prima esperienza. Il glande ha ormai la giusta posizione, entra un poco, un altro poco, non mi curo dei suoi lamenti e spingo estasiato. Il glande è tutto dentro, ha cioè già aperto almeno in parte anche lo sfintere interno. Esco un poco, rientro. Resto fermo ma si agita troppo e temo mi scavalchi. E’ più agevole quando il pancino della donna in questione è stretto tra me e le coltri, ma a me piace così, almeno la prima volta. Poi lo spingo piano ma deciso, senza fermarmi. E’ stretto ma non può più ostacolarmi, son dentro sino alle palle o quasi. E’ stato così tanti anni fa con la mia maestra di sesso. Mi faceva solo scopare all’inizio e poi mi ha dato il culo, in premio. Solo però se avevo un buon voto a scuola o lo meritavo studiando quello che mi assegnava da ripassare tutti i giorni. Stare attento a scuola e studiare per me era diventata una vera ossessione.
    
    Qualche contorsionismo e senza uscire dal suo sedere siamo stesi di fianco, a seggiolino. Lella posa il capo sul mio omero sinistro e con la mano arrivo a strapazzarle le tette mentre la destra le fa un ditalino, pronta in posizione per trattenerla nel caso cercasse di scappare in avanti. Pian piano si calma, dilatandosi il dolore diminuisce, il respiro rallenta e non geme più. Anche le dita od il dito sulla fica contribuiscono a calmarla. Non sarà certo uno dei ditalini ...
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