1. MI PIACCIONO LE DONNE MA PURE MI PIACE COMANDARE


    Data: 04/08/2020, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: chiodino, Fonte: RaccontiMilu

    Mi piace comandare e mi piacciono le donne. voglio mi ubbidiscano, facciano tutto, ma tutto quello che desidero.
    
    Raramente ho sbavato dietro una donna e non mi capitava più da parecchio tempo, da anni. Mi piacciono non troppo alte, non troppo formose ma neppure tutte ossa. Pretendo abbiano un bel viso, espressivo, begli occhi e cervello. Se chiacchierone impareranno a moderarsi, se invece riservate e taciturne, impareranno a parlare quel che serve ed a confidarsi, aprirsi quanto e quando voglio io.
    
    Non sono un adone super fusto ma porto bene i miei anni, trenta per la precisione; qualche soldo ed una buona cultura non guastano. Non guasta neppure il difettuccio fisico che mi permette a letto di far dire basta, se lo voglio, ad un plotone di ninfomani con la fame arretrata di un anno. Non era così all’inizio…
    
    La voglia c’era, ma solo la voglia che saziavo da qualche anno con lavori in proprio, lavori di mano.
    
    Le compagne di scuola, le vicine? Arrossivo solo che mi rivolgessero la parola. La mia matrigna, tutto sommato una brava donna, lavorava come un pazza per mandare avanti la baracca. Io non ero molto studioso e gli insegnanti se ne lamentavano tanto da farmi affidare alla nostra vicina che era stata per qualche anno insegnante in un liceo. Più che abbastanza per…
    
    Mi guardo attorno soddisfatto. Un buon pranzetto, niente di troppo pesante, niente che induca alla sonnolenza e questa stanza da letto, evidentemente femminile ma comoda, molto comoda. Devo badare ...
    ... a quel che faccio, andarci con la mano leggera. Lella, sarebbe Gabriella, è una lesbica convinta o lo era fino a poche settimane fa. Lesbiche sono le sue due amanti, schiave direi se accettassi questo modo di dire. Preferisco succube. Schiava però rende l’idea, ed a furia di sentirsi chiamare così quasi sempre accettano in pratica di esserlo. Eccola infine, le tendo le braccia e lei vi si rifugia. La sento tesa, ha paura, di certo è ancora dolorante per la battuta di questa mattina ma teme sopratutto quello che le succederà adesso, la ho avvertita, le ho dato un aut aut, voglio e mi prenderò il suo culetto vergine. Per questo, per l’iniziale rifiuto l’ho frustata con lo sverzino. O così oppure vattene…
    
    La scosto un poco dopo il lungo bacio. Ha le labbra morbide, l’alito dolce ed è bella, sensuale nel premere i seni sodi ed i capezzoli induriti dal desiderio sul mio petto. Risponde in tutto ai miei canoni fisici: se non piccola è certamente maneggevole, ed anche intelligente. Ha imparato in fretta a capire quando tacere e quando parlare, poco cioè, dicendo solo quel che gradisco sentire. Mi stendo, porto le braccia piegate dietro la testa ed attendo ammirandola. Bei seni, bei fianchi, gambe lunghe e sottili. Fanno premio il viso un poco irregolare, ma solo un poco, pochissimo anzi ed i meravigliosi occhi colore del gaietto. Sa cosa fare. Per un poco alterna lente carezze, baci delicati come ali di farfalla e toccate di lingua a tutto il mio corpo, si struscia, aderisce con ...
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