1. MI PIACCIONO LE DONNE MA PURE MI PIACE COMANDARE


    Data: 04/08/2020, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: chiodino, Fonte: RaccontiMilu

    ... il suo di corpo elastico e tiepido al mio, cerca la mia bocca che le concedo beato mentre con la coscia lieve e convincente struscia e preme sul cazzo. Non serviva molto a convincerlo. Un leggero sorriso, forse un poco dubbioso, no, anzi, birichino, poste le ginocchia attorno al mio corpo fa scendere l’inguine verso il cazzo in attesa. Lo guida spostandosi un poco, prendendo quasi le misure. Ha la mano piccola, quasi fatica ad impugnarlo bene. Si sfrega il glande sulla fessura ed io le sfioro con la sinistra i fianchi, salgo a stringere la mammelle e con forza contenuta il capezzolo eretto. Sospira e, sempre impugnandomi il cazzo, cala ancor più i fianchi. Nell’appoggiare il glande scoperto stringe le dita, le allenta, scende ancora un poco per farsi aprire, penetrare. Si impala millimetro per millimetro muovendo per quel che può i fianchi, spingendo in avanti il bacino per poi ritrarlo ed è tanto il piacere che chiudo gli occhi sospirando a mia volta. Schiudo appena le palpebre e la vedo mordersi il labbro tanto è attenta e concentrata nel darmi piacere, poi però schiude le labbra in un sorriso, è un demonio, una strega. Ha dentro di sé solo il glande o poco più, si ferma e solleva i fianchi, con altrettanta attenta sapienza, li abbassa di nuovo e ricomincia da capo. E’ la prima volta che lo fa ed un mese fa era ancora vergine. Dove ha imparato, come ha fatto a pensarci? Mi sta facendo un pompino con la figa. Vuole forse che sia io a penetrarla? La accontento contro ogni ...
    ... logica, non sono io a deciderlo, son quasi fuori di testa, è l’animale infoiato a deciderlo. Un colpo di reni e la penetro un poco di più, solo un poco; percependo la mia mossa si è sollevata facendo forza sulle gambe piegate. Ride lei e rido io. Sei la mia troietta, le dico convinto. Per forza Padrone, sono vostra, la vostra schiava. Tace, esita, spero mi vogliate per sempre, mormora piano, in modo quasi inintelligibile. Le vedo le gote e la fronte, appena rosate un attimo prima, imporporarsi. Non aveva mai osato tanto e mi è cara per averlo osato ora. Non rispondo però. La attiro a me e la bacio a lungo, con una passione raramente provata per una donna sia pur con le sue qualità. Ansima ed un poco ansimo pure io.
    
    Sulle ginocchia con la fronte posata sugli avambracci ora aspetta. L’ho chiavata spesso così, alla pecorina ma c’è l’altra cosa che le ho anticipata stamane, voglio sverginale il culetto, ed è rigida per la paura. Allargo le meline scoprendo il grumo roseo vergine e stretto, lo premo col pollice, è quasi terrore il suo, certo ricorda bene la prima notte di nozze ed il tentativo di quello stronzo del marito, inutilmente doloroso, di prenderla così. Le botte…Invece sfrego il glande scoperto lungo la fessurina ancora bagnata, titillo col dito il clitoride piccolo ma già scoperto ed arzillo, ci gioco leggero e delicato, anziché nel sedere penetro nella fica calda e stretta, diabolicamente stretta ma ben addestrata a ricevermi. Sei fatta per scopare, le dico senza avere ...
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