1. Una Notte D’inverno


    Data: 01/08/2020, Categorie: Etero Autore: Golem, Fonte: RaccontiMilu

    Giada non era mai stata una ragazza come le altre. Soltanto guardandola si capiva come vedesse la vita in maniera diversa, alternativa. Il suo corpo longilineo, con arti sinuosi e lunghi, il suo volto morbido e ovale, i suoi occhi azzurri, lasciavano trasparire le sue emozioni, semplici, sincere. Il suo modo di fare era incoerente, incostante. Ogni tanto capitava che fosse silenziosa, triste, chiusa in se stessa e che, cinque minuti dopo, impazzisse e diventasse il centro dell’attenzione.
    
    Ero venuto a sapere che durante l’adolescenza Giada fosse conosciuta nella sua scuola come una ragazza piuttosto facile. Si era concessa a molti ragazzi durante il triennio e non aveva mai cercato di avere una relazione fissa. Quando lo venni a sapere, mi parve molto strano. Da quando la conoscevo infatti, Giada era sempre e solo stata con Alessio. I due non si perdevano mai di vista e lei era sempre stata fedelissima. Ultimamente però, le cose iniziavano a cambiare.
    
    Girava voce che Giada fosse insoddisfatta. Alessio non riusciva a darle il piacere di cui lei aveva bisogno e, di conseguenza, i loro rapporti diventavano sempre meno frequenti. La coppia ne soffriva, soprattutto perché le voci su di loro si facevano sempre più pungenti. Era, infondo, proprio colpa di giada se tutti sapevano dei loro problemi. Ella non sapeva trattenersi e, senza troppi problemi, confessava i suoi guai a molti dei suoi amici. Il suo modo di parlare poi, impulsivo, veloce e spesso colorato da parole forti, ...
    ... non lasciava che troppo rimanesse all’immaginazione. Tutti insomma, sapevano ogni dettaglio della sua vita sessuale.
    
    Il mio rapporto con Giada non era confidenziale. La vedevo ogni tanto e, sinceramente, non era una persona con cui mi interessasse più di tanto chiacchierare, forse l’unica cosa che mi piaceva di lei, era proprio quel suo linguaggio diretto che, per qualche motivo, mi aveva sempre dato l’idea che fosse una persona piuttosto curiosa.
    
    Era una sera come tante, una di quelle sere che, d’inverno, ti convincono a stare in casa praticamente subito. Io e i miei amici avevamo deciso di giocare a carte. Non si trattava però di una partita a poker, giocata nel fumo e con tanti soldi colorati sul tavolo, era solo un’amichevole partita ad UNO, giocata in una stanza ben illuminata, anche per questo motivo, Alessio, un tipo poco sedentario, aveva preferito non venire. Sul tavolo c’era qualche bicchiere di birra e, davanti al suo, Giada faceva, come accadeva spesso, finta di averne bevuta un po’ troppa. Era un modo come un altro per poter parlare di ciò che voleva, senza far capire che era nel pieno delle sue intenzioni.
    
    Giada passò tutta la serata a ripetere gli stessi concetti. Le frasi erano talmente conosciute che non ci facevamo nemmeno più tanto caso:
    
    “Sono tre mesi che non scopo!” diceva.
    
    “Ho proprio voglia di cazzo!” insisteva.
    
    “Ma non c’è nessuno che vuole fare un po’ di sesso in giro?” continuava.
    
    Oramai, non le dava più retta nessuno.
    
    Giada ...
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