1. L’infatuazione di Lavina per me…


    Data: 31/07/2020, Categorie: Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: forrest_sherman, Fonte: RaccontiMilu

    ... avuto Lavinia ( e così fu) mia d’altronde non era solo voglia di averla una volta, ma era una voglia di averla sempre, dettata dal fatto che in un giorno mi ero innamorato di lei.
    
    Un’occasione fu di andare a giocare a tennis, lei fece la smorfiosa fece finta di pregare altri, ma faceva caldo e nessuno era disposto, alla fine dissi..’ mi vedo costretto, ma sono una schiappa…fa niente disse, tanto per muoverci un pò”
    
    Giocammo qualche palla, nel pallone, poi, tutti sudati, smettemmo dopo un quarto d’ora, eravamo soli, non doveva entrare nessuno almeno fino allo scadere della nostra ora prenotata.
    
    La lasciai avvicinare. Lei mi posò le mani sul petto, poi mi scostò la maglietta carezzandomi il petto e, senza aver bisogno di abbassarsi molto, prese un mio capezzolo tra i denti e lo stuzzicò con la lingua.
    
    Io la afferrai per la nuca e la obbligai a ad alzare lo sguardo. Lei mi guardò divertita e soddisfatta.
    
    Poiché non feci nulla per contrastarla, le sue mani mi slacciarono i pantaloncini, che caddero a terra.
    
    Si inginocchiò davanti a me e, sempre fissandomi negli occhi, attenta a che la guardassi, mi fece scendere i boxer lungo le cosce e fino ai piedi carezzandomi con delicatezza.
    
    Aveva una bella bocca, con labbra carnose e quel rossetto rosso acceso. Le aprì per infilarci la mia cappella, che poi ritirò fuori brillante di saliva per farvi scorrere la lingua da sotto in su.
    
    Poi riprese il cazzo in bocca e stavolta lo ingoiò del tutto, per poi ripetere un ...
    ... paio di volte l’operazione.
    
    Io guardavo il mio cazzo sparire tra le sue labbra, riempirle la bocca, guardavo il suo viso assorto nel darmi piacere.
    
    La verga, succhiata e carezzata con quella lentezza, prese a pulsare in una misura quasi dolorosa, ma lei non accennò ad aumentare il ritmo tanto da farmi una volta per tutte.
    
    Così obbligato e passivo iniziai a sentire che stavo per scoppiare.
    
    Sentii una prima stilettata lancinante, come l’acqua di un bacino che passa per la prima crepa della sua diga. La sentii ingoiare con un gemito soffocato, quindi iniziai a venire di brutto, ad ondate che parevano non finire.
    
    ad ondate che parevano non finire.
    
    Il pomeriggio dopo, nella piccola piscina sotto la casa, mi ritrovai quindi sott’acqua, con il sedere di Lavina davanti a me in bella vista, e non so come ma mi venne automatico di allungare una mano e tirarla verso di me, e così facendo risalii dall’acqua appoggiandomi con la testa al bordo della piscina, rimanendo fino al torso in acqua, e tirai lei insieme a me, in modo che lei si ritrovasse girata verso di me, con le mani appoggiate sul mio petto. “Oh mio salvatore, mi hai salvato dall’annegamento!” mi disse con finta aria di principessa in pericolo, facendo gli occhi dolci.
    
    Subito mise le sue braccia attorno al mio collo e appoggiò le sue labbra sulle mie dandomi un lungo bacio, schiudendo subito la sua bocca e facendo entrare la sua lingua nella mia.
    
    Al che io risposi subito stringendola a me per i suoi ...
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