1. Convivenze


    Data: 12/07/2020, Categorie: Autoerotismo Etero Sensazioni Autore: AsterNene, Fonte: RaccontiMilu

    ... con la lingua, succhiando delicatamente. La sua pelle aveva un odore piacevole che non riuscivo a definire, con un retrogusto dolce senza essere invadente.
    
    “Michele vi manca molto? Io vorrei andare” la voce di Gianluca ci raggiunse dall’altra parte della sala, facendo irrigidire il mio collega. Spostò il peso in avanti, immobilizzandomi con la schiena contro i frigoriferi sotto il bancone. Il suo pene scivolò nella mia bocca con facilità entrandomi in gola con un suono umido. Lo sentii tremare di piacere mentre la saliva cominciava a riempirmi la bocca, colandomi tra le labbra e scivolandogli sui testicoli.
    
    “Non preoccuparti, ci penso io a chiudere stasera” rispose con la voce incredibilmente ferma. Deglutii a fatica facendogli sfuggire un lamento e si tirò indietro di qualche centimetro, riuscendo finalmente a farmi respirare.
    
    “Dov’&egrave Katia? Mi sembrava strana stasera”.
    
    Ricominciai a muovermi lentamente, prendendo il membro in bocca fino alla base e ritirandomi nel poco spazio che mi aveva lasciato.
    
    “Credo fosse un po’ stanca, &egrave andata in bagno a sciacquarsi il viso. Non preoccuparti, mi occupo io di lei”. Anche senza vederlo sapevo che quell’affermazione lo aveva fatto sorridere. Probabilmente avrei sorriso anche io se non avessi avuto la bocca così piena.
    
    Sentii i passi di Gianluca allontanarsi e Michele cominciò a muovere le anche, aumentando il ritmo. Ritirava il pene fino a lasciarmi in bocca solo la punta, poi lo inseriva ...
    ... completamente con un’insolita delicatezza. Alzai lo sguardo verso di lui, trovandolo che mi guardava, il viso arrossato contorto in una smorfia di piacere. Sentivo i miei umori umidi colare tra le gambe, le mutandine ormai fradice, la voglia fisica di essere impalata che quasi mi impediva di pensare ad altro.
    
    All’improvviso arretrò, il pene pulsante collegato ancora alla mia bocca da una scia di saliva densa. Mi alzò quasi di peso e mi infilò la lingua in bocca, tenendomi ferma la testa con una mano mentre con l’altra scendeva lungo la schiena nuda, fino al morbido spazio tra le natiche.
    
    Ricambiai inarcando la schiena e spingendo il bacino in fuori, contro la sua mano, alla ricerca di qualcosa che placasse le voglie che si stavano scatenando nel mio basso ventre. Il suo membra caldo mi premeva contro la pancia, sporcando di saliva il tessuto sottile della maglietta attraverso il quale sentivo il suo calore.
    
    Feci scivolare a terra i suoi jeans ed i boxer senza smettere di giocare con la sua lingua, mentre lui mi toglieva il reggiseno, lanciandolo senza molta attenzione sul bancone. I capezzoli duri svettarono liberi, ben visibili sotto il top e sensibilissimi al suo tocco. Scese a morderne uno attraverso il tessuto mentre cominciava a sfilarmi i leggings, un centimetro alla volta, facendomi impazzire nell’attesa. Ormai smaniavo dalla voglia di essere presa, avevo il respiro rotto dall’eccitazione e il vibratore non bastava più a soddisfarmi. Lo pregai con un gemito di ...
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