1. Convivenze


    Data: 12/07/2020, Categorie: Autoerotismo Etero Sensazioni Autore: AsterNene, Fonte: RaccontiMilu

    ... prendermi.
    
    “Andiamo, non essere impaziente'” mi disse ridendo, facendo scivolare le sue mani lungo la pelle morbida delle gambe per togliermi la costrizione dei pantaloni in finta pelle. Li lanciò lontano, senza nemmeno guardare dove fossero caduti e tornò a concentrarsi sui miei capezzoli, ignorando i miei mugolii delusi. Ogni suo movimento faceva nascere scariche di desiderio nel mio corpo che non facevano che aggravare il mio bisogno. Sentivo un vuoto immenso tra le gambe. Le sue mani tornarono ad afferrarmi le natiche, aprendole, ed il rumore umido dei miei umori lo fece trasalire. Vidi crescere la cupidigia nei suoi occhi e, finalmente, lasciò perdere la delicatezza. Mi strappò di dosso le mutandine, sollevandomi di peso contro il suo corpo asciutto. Con le gambe mi aggrappai alla sua vita, lasciando che posizionasse il pene lungo la fessura umida delle mie labbra.
    
    Mi penetrò con un unico colpo, scivolando lungo il vibratore bagnato, allargando le pareti cedevoli della mia vagina e facendomi urlare di piacere. L’orgasmo esplose come una bomba, facendomi rovesciare la testa all’indietro e contrarre tutti i muscoli. Lo sentii lottare contro il piacere causato dai miei spasmi e dalla vibrazione continua del toy, per non inondarmi subito di sperma. Ogni cellula del mio corpo tremava e mi aggrappai a lui per non rischiare di scivolare, ma volevo di più.
    
    Quando ricominciò a muoversi dentro di me cercai di seguirne il ritmo e assecondarne i movimenti, preoccupandomi ...
    ... di far uscire completamene il suo pene prima di riaccoglierlo ad ogni spinta. Mi appoggiò contro il bancone, facendomi sedere per entrare più in profondità, prendendo le gambe dietro le ginocchia per divaricarle di più. Il suo ritmo martellante mi riempiva la testa, impedendomi di pensare a qualunque altra cosa non fossero le sue profonde spinte. Appoggiata ai gomiti osservavo quasi incantata il suo membro entrare e uscire dalle mie labbra gonfie, sempre più bagnato dai miei umori.
    
    “Apri la bocca” mi ordinò piegandosi su di me. Obbedii, accettando la saliva che stava facendo gocciolare dalla sua lingua alla mia. Gliela presi in bocca cominciando a succhiargliela come se fosse un pene e con un grugnito lo sentii riversare sperma bollente dentro di me, riempiendomi.
    
    Fece qualche passo indietro, osservandomi. Avevo i capelli sfatti, le labbra rosse, le guance bollenti. Il top cadeva di lato mettendo in mostra un seno sodo, con il capezzolo rosato duro ed eretto. Sentivo i nostri fluidi mischiati colarmi dalle labbra ancora aperte, sporcando lo sportello in acciaio di un frigorifero. Allungai una mano per togliere il vibratore, ma lui mi bloccò con un sorriso malizioso.
    
    “Eh no, Kat. Non ho ancora finito con te”
    
    Raccolse i jeans, ripescando il telecomando da una delle tasche, prima di farmi girare e piegare a novanta sul bancone. La mia pelle nuda poggiava direttamente sulla fredda superficie di metallo e i seni erano schiacciati dal peso della mano sinistra di Michele ...