1. Tra le cattedre


    Data: 09/07/2020, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Etero Autore: Il_Collezionista, Fonte: RaccontiMilu

    ... tanto da rialzarmi e passare velocemente a solleticarle la fica con la lingua. Chiuse subito gli occhi, mentre era scossa dal piacere. Chiuse gli occhi e li riaprì solo sentendo il mio cazzo che le accarezzava il pube, pronto al suo dovere. Non sembrava che quella vagina avesse già messo al mondo una vita. E lo stesso poteva dirsi di tutto il corpo di Daniela. Non l’avevo mai vista fino a quel punto, ma sono sicuro che non era mai cambiata. In quegli undici anni, ero stato io a cambiare totalmente, nel fisico e nell’anima; avevo sedotto decine di donne, e da altrettante ero stato sedotto. Il sesso non mi emozionava più, ma rivedere Daniela aveva portato indietro le lancette di un tempo che, forse, non scorre affatto. La penetrai con delicatezza, pensando alla vita che stava crescendo in lei. Istintivamente le posai una mano sulla pancia e l’accarezzai. Ma cosa accarezzavo? Una vita che non ero stato io a far nascere?
    
    Spingevo più forte, senza che la donna con cui ero abbracciato desse segno di volermi allontanare. La baciavo, ma soprattutto la stringevo forte. Probabilmente, quella volta volevo tenerla stretta, non lasciarla andar via facilmente. Avvertii le intense contrazioni dentro di lei, poco prima che il suo piacere esplodesse. Allora mi decisi a farla stendere totalmente, e, in quella posizione, tenendole sollevate e spalancate le gambe, la riempii del mio sperma. E rimasi lì, immobile, dentro di lei. Come quando tenacemente non voglio svegliarmi dai sogni che mi ...
    ... emozionano; mentre la realtà circostante, il cuscino, il sole attraverso la tapparella, mi dicono di lasciar perdere.
    
    E anche quell’amplesso, come un sogno al momento del risveglio, svanì. La realtà che esigeva imperiosa il tributo dovutole, nella fattispecie era rappresentata dalla scomparsa della mia erezione. Mi scostai con disgusto da Daniela. E il disgusto non era certo rivolto a lei, né al suo corpo meraviglioso; e neanche alla realtà crudele. Ero solo disgustato da me stesso, perché in quel momento ero perso nei pensieri, invece di godermi il sesso. Nient’altro che il sesso.
    
    Iniziai a rivestirmi, e, mentre Daniela si voltava per raccogliere le sue cose, le vidi il culo; sentendo contemporaneamente il mio membro che tornava subito vigoroso. Mi avvicinai a lei, le appoggiai la cappella ancora umida nel solco tra le natiche, che afferrai con violenza. Ma non andai oltre. La sodomia &egrave un atto che esige i propri tempi e il proprio spazio. Potei solo ammirarla mentre si rivestiva; mentre tornava a essere un’insegnante irreprensibile e lasciava in quell’ufficio il tradimento, la lussuria; insieme a gocce del suo orgasmo. Uscimmo e la accompagnai fino alla sua automobile, rifiutando un passaggio per casa mia. Era necessario che camminassi un po’ a piedi, per capire bene quanto mi aveva colpito quel viaggio nella macchina del tempo. Un viaggio di pochi minuti, in cui ero tornato a essere uno sbarbatello sessualmente vergine, invaghito di una giovane supplente. Ma ero ...