1. Tra le cattedre


    Data: 09/07/2020, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Etero Autore: Il_Collezionista, Fonte: RaccontiMilu

    ... Daniela nella mia, pensavo a ben altro.
    
    -‘Dai, ci fermiamo un attimo coi gatti?’, mi chiese. Sembrava fosse una diciottenne.
    
    -‘Certo. Anzi, c’&egrave una scaletta per scender giù dai volontari, così li puoi pure accarezzare’. Mi guardò incuriosita. ‘Accarezzare i gatti, si capisce’, precisai.
    
    Mentre lei accarezzava un enorme micio grigio chiaro, non si accorse che io parlavo con Nicky, un mio amico americano che faceva il volontario lì. Passavo ogni settimana a lasciare un’offerta e a salutare lui insieme ai gatti. Non poteva negarmi una cortesia.
    
    -‘Ma non fare casino’, si raccomandò.
    
    Corsi a prender Daniela per la mano, strappandola a quel gatto quanto mai inopportuno, che tra l’altro già iniziava a incazzarsi e di lì a poco l’avrebbe graffiata per bene. Le dissi di seguirmi, chiedendo anche di non fare domande. Ma sapevo benissimo che non sarebbe servito a nulla. La feci passare per quell’ambiente dal soffitto basso, fino a una porta socchiusa, in fondo. Era uno spazio privato con tanto di divieto d’ingresso.
    
    -‘Ma sei pazzo? Non si può!’.
    
    Mi fermai e, gravemente, le chiesi di fidarsi di me; e di essere folle, solo un po’. A differenza di undici anni prima.
    
    Chiusi subito la porta. Adesso, che davvero nulla poteva negarmi di venerare totalmente il suo corpo, realizzai che stavo per far sesso con una donna incinta. Senza che io fossi il padre del bambino. Ci pensavo mentre in fretta le toglievo il reggiseno e le abbassavo i pantaloni. Non mi sembrò di ...
    ... trovarci alcunché d’immorale, o, più banalmente, nulla di male. Continuai, quindi. Le tolsi le scarpe e le sfilai del tutto i pantaloni: con mio grande dispiacere, dovevo rimandare i preliminari che amavo quasi più del sesso vero e proprio. Sollevai Daniela tra le mie braccia, fino a farla sedere sul traballante scrittoio, quasi sgombro, che si trovava nella piccola stanza. A quel punto le tolsi il maglione e in pochi secondi le sfilai anche la camicetta: era indecoroso che un uomo abituato a dedicare lunghi minuti per un solo bottone, in pochi secondi avesse totalmente spogliato una donna nel giro di pochi secondi. Cercai di non pensare a quello, e neanche all’eventualità che nei giorni successivi avrei potuto scopare Daniela con maggior calma.
    
    Mi inginocchiai davanti a lei, che mi guardava sorridente dall’alto del suo trono; un piedistallo sul quale si trovava per il sol fatto di essere donna e, nella fattispecie, anche madre. Le leccai i piedi, chiedendomi per quale motivo avesse lo smalto sulle unghie. Non doveva sicuramente eccitare il marito, col quale, era chiaro, faceva sesso al massimo una volta al mese. Eppure, notai, anche la biancheria che le avevo tolto aveva qualcosa di seducente. Mentre, dopo aver indugiato sulle sue caviglie, la mia lingua saliva verso le cosce, capii che voleva eccitare me. Era stata lei a suggerire il mio nome per quel corso, ed era chiaro che sapeva cosa sarebbe successo ai miei ormoni quando l’avrei rivista. Fui eccitato a quel pensiero, ...