1. Tra le cattedre


    Data: 09/07/2020, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Etero Autore: Il_Collezionista, Fonte: RaccontiMilu

    ... dovevi solo dirmi quanto mi trovi sciupata. Eri stupendo per questo, per dire la verità senza offendere’.
    
    -‘Sei sciupata? Da qui non sembra. Vediamo meglio?’. Mi spostai scherzando, per guardarle il culo. ‘Sì, hai ragione. Lui &egrave totalmente diverso. Scommetto che adesso nessuno dei tuoi studenti si ammazza di seghe come facevamo noi’.
    
    -‘Sempre il solito scemo’, disse ridendo. Non capivo davvero la sua amarezza. ‘Mio marito non mi ama più; forse ha una o due amanti. Volevo lasciarlo ma poi’. La interruppi.
    
    -‘Ma poi hai scoperto d’essere incinta’. Entrai in aula, continuando a parlare. ‘Eppure, sei sposata da quasi quindici anni’. Salutai i ragazzi e mi sedetti in cattedra, mentre Daniela mi raggiungeva. Gli studenti erano al massimo una decina.
    
    -‘E allora?’, mi chiese avvicinandosi a me, sottovoce.
    
    -‘Come pensi che l’amore duri più di un paio d’anni? Soprattutto se ci hai messo in mezzo un matrimonio’.
    
    La guardai intensamente; non sapeva che dire, né se essere divertita o amareggiata da quel che avevo detto.
    
    Alla fine, decise di presentare ai suoi studenti chi era quel signore che avrebbe parlato di teatro. Ovviamente, non parlò di quello che c’era stato tra noi.
    
    -‘Avrei voglia di scoparti proprio qui, su questa cattedra. Lo sogno da undici anni’, le dissi due ore dopo, quando il seminario era finito e avrei tanto voluto occuparmi di altri semi. ‘Tanto &egrave sabato pomeriggio, chi può esserci’.
    
    La abbracciai forte e la baciai. Forse il ...
    ... Destino di cui ho parlato non c’entrava nulla col nostro incontro, visto che lei stessa aveva chiaramente suggerito il mio nome al preside. Ma le strinsi forte i seni, temendo poi di poterle far male. Le piacque, di sicuro. E avrebbe voluto lasciarsi andare.
    
    -‘No, ti prego. Ci sono i bidelli e qualche altro collega’, mi disse allontanandomi con una mano. ‘Ma abbiamo tempo’.
    
    Lasciai perdere, non potevo certo rovinare la sua immagine. Rimasi fermo a pensare al fatto che se non l’avessi posseduta entro un’ora sarei impazzito. Avevo resistito undici anni senza vederla, e non sapevo aspettare un’ora.
    
    -‘Possiamo fare una passeggiata qui intorno?’, proposi allora, quasi sconsolato.
    
    -‘Magari mano nella mano?’, mi disse scordandosi ogni tristezza.
    
    -‘Perché no? Ma ti avviso che non ho ancora ceduto. Ti scoperò oggi stesso’. Mi era venuta una bella idea. E sicuramente lei avrebbe apprezzato.
    
    -‘Bravo!’, scherzò. ‘Peccato che tra due ore devo assolutamente essere a casa mia, e da sola’.
    
    -‘Non aspetteremo così tanto, credimi’.
    
    -‘Sì, adesso il ragazzo prodigio del teatro italiano si inventerà un posto dove scopare in pieno centro senza essere visti’. Mi stava prendendo in giro; e io la prendevo in giro. Undici anni non erano mai passati.
    
    -‘Scommettiamo?’
    
    Ogni volta che passò a Largo di Torre Argentina mi fermo a pensare a Giulio Cesare. Quale sarà il punto preciso in cui fu ammazzato? Questo accade, perché in genere ci passo solo. E quella volta, con la mano di ...