1. Senza replica


    Data: 28/12/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... pavimento dalla parete opposta a quella contro la quale era il divano, provando un leggero senso d’ansia e d’eccitazione che aumentava man mano che m’avvicinavo a lei. Quando le fui abbastanza vicino potei decifrare il titolo del libro che stava leggendo, la copertina era grigia e il nome dell’autore sembrava essere giapponese, difficile da leggere di sfuggita, eppure alla fine riuscii nel mio intento. Non feci in tempo a leggere anche il titolo, perché mi ritrovai all’altezza dei suoi piedi, che istantaneamente attrassero tutta la mia attenzione. Forse fui un po’ avventato, tuttavia non potei trattenermi dall’avvicinare più che potevo il viso all’oscuro oggetto del mio desiderio, riuscendo così a percepirne quasi la fragranza delicata che emanava la sua pelle. Mi chiesi se le mie letture a fine lavoro avrei potuto farle lì, sul divano insieme con lei, magari stando ai suoi piedi lasciando che riposassero sulle mie gambe e accarezzandoli con modo di fare distratto. Lei forse avrebbe gradito quelle cure e m’avrebbe chiesto di continuare se io mi fossi fermato, diventando così complice della mia passione. Mi ritornò così in mente una mia giovane zia, che quando si sedeva sembrava non sapersi trattenere dal sollevare le gambe e poggiare i piedi non appena trovava una sedia libera davanti a sé. Non ebbi mai l’occasione di sfiorarli, però facevo il possibile per sedermi davanti a lei lasciandole quanto più spazio potevo dietro di me sulla sedia, attendendo con impazienza che lei ...
    ... accettasse come immancabilmente faceva, avvallando quel mio silenzioso e tacito invito occupando in ultimo con i piedi lo spazio libero alle mie spalle. Un brivido leggero correva allora lungo la mia schiena, mentre percepivo il tepore della presenza dei suoi piedi, che lei di tanto in tanto dondolava dandomi sempre la sensazione che in quei movimenti potessero da un momento all’altro sfiorarmi. Quando il pavimento divenne asciutto, lei s’alzò e mosse qualche passo lungo la stanza danzando tra le gocce di sole che si riflettevano sulle mattonelle:
    
    ‘Bravo, hai fatto proprio un ottimo lavoro, sei assunto’ – disse sorridendo, dopo aver sollevato un piede e accertato che la pianta fosse pulita.
    
    In quella circostanza la mostrò anche a me, non immaginando l’effetto che aveva su di me quel gesto, poi tornò a sedersi sul divano e vidi le orme lievi dei suoi passi tracciare delicate forme sul pavimento ancora leggermente umido. Fui tentato d’inginocchiarmi per accarezzare le orme che avevano lasciato dietro di sé, così da poter sentire il tepore lasciato dai suoi piedi e continuai a osservarli finché lei non richiamò la mia attenzione ricordandomi il motivo per cui ero lì:
    
    ‘Adesso puoi scegliere un libro e leggerlo qui con me’ – disse, sedendosi con le gambe raccolte per lasciarmi spazio sul divano accanto a lei.
    
    Dallo scaffale pigliai un libro a caso di Dostoevskij, in quanto lo avevo già letto, eppure non volevo perdere del tempo prezioso per cercarne un altro. Davanti a ...
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